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Dizionario dei termini tessili

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    Dizionario dei termini tessili

    Dizionario dei termini tessili

    By Fabrizio Fava | Area Tecnica, Merceologia | 0 comment | 18 Settembre, 2020 | 0

    Benvenuti alla versione italiana del dizionario multimediale dei termini tessili e del settore abbigliamento.

    Se vuoi trovare la definizione di un termine preciso, la trovi nell’indice o inserisci pure il termine richiesto nel campo di ricerca e clicca sul tasto “cerca”. Tramite tasto “cerca” è possibile visualizzare tutte le pagine che contengono il termine richiesto.

    Dizionario dei Termini Tessili

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    Attualmente ci sono 390 nomi in questa directory
    A giorno
    tipo di orlo generalmente usato per la confezione di biancheria per la casa: lenzuola, tovaglie, ecc. Nell’abbigliamento costituisce un motivo di decorazione. Si esegue sfilando dal tessuto alcuni fili dell’ordito e con l’ago e il filo di cucitura si uniscono due o più fili della trama formando tanti mazzetti che costituiscono alla fine una linea traforata. Nel linguaggio sartoriale questo tipo di orlo può essere definito usando il termine francese: à jour.

    Abaca (canapa di Manila)
    fibra tessile ricavata dalle foglie di alcune piante delle Filippine dette musacee. Viene impiegata greggia per fabbricare spaghi e cordami, per intrecciare cesti, stuoie e cappelli e per produrre tessuti speciali.

    Abbigliamento
    Termine collettivo che identifica tutti gli indumenti confezionati per un cliente anonimo, con misure graduate ad indicarne la taglia. L’abbigliamento su misura si suddivide in indumenti da uomo, donna e bambino; un’ulteriore distinzione si opera tra i capi di abbigliamento pesanti e quelli leggeri.

    Abbigliamento casual
    Termine di uso comune sin dagli anni sessanta che identifica uno stile di abbigliamento caratterizzato dal design morbido e comodo, dalla sua morbidezza, leggerezza, e facilità di manutenzione; spesso in maglia. In molti casi rappresenta un rifiuto delle convenzioni e un’inclinazione a tutto ciò che è nuovo e non convenzionale. Esempi di questo tipo di abbigliamento sono i completi pantalone, la camicia oppure la camicetta sui pantaloni, e il blouson.

    Abbigliamento da lavoro
    Grazie al taglio e al materiale, è adatto a soddisfare le necessità di una determinata tipologia di lavoro. Dovrebbe essere semplice, comodo e senza dettagli vistosi e ornamentali in modo da assicurare la libertà di movimento durante il lavoro. La gamma molto ampia di abiti da lavoro comprende pantaloni da lavoro, camice da lavoro e tute da lavoro.

    Abbigliamento da neonato
    Vestiti da neonato fino a circa un anno di età. Scarpine da neonato: corte calze lavorate a maglia per i neonati con cucitura elastica e solitamente un pizzo per intrecciarli sopra la caviglia. Cappellino da neonato: copricapo per neonati e bambini ai primi passi con diversi motivi e disegni. Può essere di diverse tipologie: berretto, cappuccio, cappa. Tutina da neonato: per i neonati le tutine hanno gambe lunghe e terminano con piedini di stoffa. Il top, il top senza maniche o la spallina sono solitamente collegati alle gambe. Giacca da neonato: prodotto per neonati corto, aderente o ampio con le maniche, allacciato sulla parte anteriore o tramite una bratella, la parte posteriore può essere completamente aperta. Dei guantini possono essere cuciti sulle maniche lunghe della giacca. Tute vedi tuta Camicie da neonato: prodotto con diverse maniche. La parte sotto il girovita arriva approssimativamente a livello dei fianchi. Allacciato sulla parte posteriore, anteriore o su una spalla. Può presentare un bavero ed essere ricamata. Guantini: guanti da neonato senza dita e fissati al polso. Borsa-culla da neonato: prodotto per neonati progettato per dormire. Raggiunge e supera gli arti inferiori, l’estremità inferiore deve essere chiusa o avere la possibilità di essere aperta in diversi modi. Nella parte anteriore può avere dei bottoni. Solitamente è fatta da pelo. Bavaglino: prodotto specifico per neonati che protegge gli indumenti ed è realizzato con un materiale adeguato.

    Abbigliamento da notte
    Abbigliamento disegnato per essere indossato mentre si dorme. Il suo utilizzo in Europa risale al tardo Medio Evo, quando vengono indossate le prime camicie da notte, ma anche normali magliette. In linea generale la camicia da notte non venne utilizzata prima del XIX secolo, momento in cui anche il pigiama inziò lentamente a diventare popolare. Oggi l’abbigliamento femminile da notte può essere completato da una vestaglia o una veste da camera. Le borse-culle da neonato sono progettate per neonati e bambini ai primi passi.

    Abbigliamento da ragazza
    Indumenti per ragazze tra i 7 e i 15 anni. Motivi, colori e profilatura dovrebbero essere in linea con lo sviluppo fisico e mentale delle ragazze di questa determinata età. I vestiti da teenager vengono creati per ragazze tra i 16 e i 18 anni e sono simili all’abbigliamento da donna sia come taglie che come forme.

    Abbigliamento da ragazzo
    Indumenti studiati per essere indossati da ragazzi di età compresa tra 7 e 15 anni; gli indumenti da teenager vengono disegnati per ragazzi adolescenti tra i 16 e i 18 anni.

    Abbigliamento jeans
    Abbigliamento uomo, donna e bambino in denim di cotone olana per uno stile casual, disinvolto, sportivo. Composto da pantaloni, gonna e giacca o cappotto. Ha cuciture generose, spesso con l’impiego di fili di colori diversi, molte tasche applicate e chiusure lampo. Di moda negli anni settanta.

    Abbigliamento premaman
    Diverse tipologie di abbigliamento che forniscono alle donne incinte l’ampiezza necessaria al busto e all’addome o la possibilità di adeguare il punto vita. Per esempio pantaloni e abiti premaman.

    Abbigliamento sportivo
    1. Capo disegnato per lo svolgimento di una determinata attività sportiva. La selezione del materiale e del disegno è condizionata dallo scopo dell’abbigliamento (professionale o da tutti i giorni).

    2. Un tipo di abbigliamento che grazie al suo disegno, al materiale, ai dettagli funzionali e alla misura morbida può non solo essere utilizzato come abbigliamento da tutti i giorni, ma anche adatto per attività sportive come il ciclismo o per il passeggio, ecc. (per esempio: giacca sportiva, gonna sportiva, vestito sportivo, ecc.).

    Abbottonatura
    La forma di chiusura per indumenti più comunemente usata, che assolve al proprio compito grazie alla presenza di bottoni e di asole. In base al numero di asole, i bottoni potranno essere uno o più.

    Abbottonatura nascosta
    Posizionata nella paramontura dei bottoni o opposto alla profilatura, nasconde l’abbottonatura una volta chiusa. Viene utilizzata quando è necessario nascondere l’abbottonatura per non creare disordine nel look generale del capo.

    Abiti prête-à-porter
    Capi risultanti da una lavorazione a mano o a macchina per la quale diverse stoffe tessili vengono unite tra loro a formare un indumento. Comprendono in modo particolare indumenti e altri articoli d’abbigliamento, biancheria da letto e altri prodotti preconfezionati.

    Abito
    Capo d’abbigliamento femminile con le maniche che copre il busto e una parte degli arti inferiori. Il vestito è un elemento di base del guardaroba femminile. Può essere composto da uno o più parti, ma solitamente consiste in una gonna e un corpetto con colletto; può anche essere senza maniche e senza colletto. Un abito è solitamente sfoderato ed ha una varietà di forme determinate dalle tendenze moda. Possiamo distinguere tra abito stile impero, abito da cocktail, chemisier, abito pré-maman, abito da principessa, abito formale, abito da sposa, abito da ballo, abito da sera e abito con strascico.

    Abito abbinato; completo abbinato
    Un completo da uomo in cui giacca, pantaloni e (se presente) gilet sono di diversi tessuti. Solitamente usato nei completi sportivi con giacca in tessuto di filato cardato e pantaloni in tessuto di filato pettinato. Un completo abbinato può essere anche composto da un k-way e pantaloni. Negli anni ’90 il completo abbinato divenne di moda nell’abbigliamento maschile; un tessuto di moda veniva utilizzato per la giacca, uno diverso per i pantaloni.

    Abito con strascico
    Lungo abito da indossare in una grande varietà di occasioni speciali; la parte posteriore viene allungata per mezzo di uno strascico.

    Abito da ballo
    Abbigliamento giovanile per occasioni speciali, con un taglio alla moda e realizzato in tessuto di lana in colore scuro e con un motivo nascosto. Può anche essere in velluto scuro. Una componente di questo abito è la camicia bianca, che qualche volta viene indossata con un gilet a colori fantasiosi.

    Abito da cocktail
    Le sue caratteristiche distintive prevedono che la sua lunghezza arrivi fino al polpaccio, che sia dotato di una modesta scollatura e che sia confezionato in una stoffa leggera e molto lussuosa. Questo tipo di indumento da party venne creato dopo la Seconda Guerra Mondiale e ricopre una posizione intermedia tra gli abiti eleganti da pomeriggio e i vestiti da sera.

    Abito da party
    Abbigliamento da party, informale e alla moda, da uomo e da donna, che si diversifica dagli abiti di tutti i giorni grazie ad un tessuto e ad una forma che risultano più gioiosi. Viene indossato al posto di un abito o di un completo da sera. Lo stile di questo abito si inserisce perfettamente nelle mode più recenti ed anche i suoi colori si intonano perfettamente con gli ultimi sviluppi della moda.

    Abito da sera
    Indumento formale da donna, solitamente attillato sopra la vita e con un’ampia scollatura. La gonna è lussuosamente plissettata e può essere lunga, corta o di lunghezza media. Vengono utilizzati materiali fini e leggeri, spesso trasparenti; il più popolare comprende taffetà, broccato, pizzo e velluto.

    Abito formale
    Termine collettivo per indicare i capi, principalmente da uomo, che, in linea con alcune severe convenzioni, vengono adottati per essere indossati in occasioni ufficiali. Il completo da giorno contrasta con l’abbigliamento da città perchè è limitato al classico abbinamento di giacca e pantaloni con un modello elegante nel tessuto e un taglio conservativo. Nelle occasioni di gala si indossano abiti classici e formali.

    Abito prête-à-porter
    Capo realizzato in grandi quantità e in misure standard in maniera tale da essere adatto per determinate configurazioni fisiche; viene lavorato industrialmente in una fabbrica di abbigliamento.

    Accessori
    Una parte dell‘abbigliamento che è in armonia con le mode in voga, tuttavia anche un’espressione di gusto personale; l’accessorio si indossa come complemento di un abito per migliorarlo oppure per creare un insieme armonioso. Gli accessori più importanti sono il cappello, il berretto, lo scialle e la sciarpa, i guanti, le calze e i collant, ecc.

    Accoppiato
    dicesi di due tessuti uniti tramite incollatura o cucitura, da usare rispettivamente come diritto e come rovescio di un capo.

    Acetato
    filato o tessuto sintetico ricavato chimicamente dall’acetato di cellulosa; questa fibra viene ottenuta sciogliendo cellulosa di legno in un solvente: l’acetone. Viene prodotta in forma di filo continuo e in mischia con cotone, viscosa, seta per ottenere un aspetto lucido e setificato; per questa ragione viene definita seta artificiale. Si usa nei costumi da bagno, in capi maschili e femminili come impermeabili, giubbotti e tute sportive. Aspetti negativi: peso specifico elevato, sensibilità al calore e all’umidità, scarsa resistenza all’usura. Aspetti positivi: risulta morbido al tatto, brillante nella struttura e nei colori e asciuga velocemente. Può essere lucido o opaco. Inoltre ha discrete doti di traspirabilità, igroscopicità e antistaticità (ma non quanto una fibra naturale). Fu inventato in Germania durante la prima guerra mondiale.

    Acrilica
    Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena almeno l'85% in massa del motivo acrilonitrilico.

    Acrilico
    fibra sintetica usata in tessitura e in maglieria da sola o in mischia con altre fibre. L’uso di questa fibra dà al prodotto un aspetto robusto e la rende ingualcibile. Tra le sue caratteristiche si annoverano: tenacità e buon allungamento alla rottura, moderata ripresa elastica, discreto comportamento all’usura e sgualcitura. Può essere usata in mischia con la maggior parte delle altre fibre, siano esse naturali o chimiche. Tra i tessuti sintetici l’acrilico è il più simile alla lana, si lava facilmente e si utilizza senza stirare.

    Africa
    tessuto di cotone molto resistente usato principalmente per abiti da lavoro.

    Agave sisalana
    sigla SI, pianta da cui si ricava una fibra tessile, il sisal.

    Aggiunta
    Originariamente era la denominazione commerciale del traliccio, un tessuto spesso di cotone prodotto con armaturaa lino o a saia che viene utilizzato per la biancheria da letto. Può essere realizzato in puro cotone oppure in un misto di materiali con una percentuale di fibra di poliestere.

    Agugliatura
    è il processo con cui si ottiene industrialmente il feltro o altri tipi di tessuto non tessuto.

    Aguglieria
    tutti i filati usati per lavori a mano eseguiti ai ferri o all’uncinetto.

    Alcantara
    nome spagnolo che indica sia una varietà di ovini locali che un tessuto sintetico in ultramicrofibra dall’aspetto scamosciato, prodotto e distribuito in esclusiva dall’omonima azienda. E’ un materiale composito ottenuto dalla particolare combinazione di un processo di filatura e di numerosi processi di produzione sia tessili che chimici che lo rendono resistente e duraturo nel tempo. Esteticamente si presenta come un tessuto elegante e raffinato utilizzato per rivestimenti (soprattutto in ambito automobilistico) oppure nel settore dell’abbigliamento.

    Alenon
    particolare tipo di pizzo, fatto con l’ago, originario della città francese di Alencon. I disegni rappresentano in genere motivi figurativi come foglie, uccelli e fiori che risaltano sul fondo per l’uso di un cordoncino.

    Aletta
    Parte superiore cucita all’apertura o sull’apertura della tasca. Serve per l’allacciatura a bottone della tasca ed anche per scopi ornamentali. Può dare vita anche ad una tasca finta ed in questo caso svolge una funzione meramente decorativa. Può essere creata in una grande varietà di possibili forme.

    Aletta a patta
    Parte attraverso la quale pantaloni o gonne vengono allungati sopra la vita.

    Alfa
    sigla AL, fibra proveniente dalla foglia della Stipa tenacissima.

    Alginica
    Fibra ottenuta da sali metallici dell'acido alginico

    All over
    (letteralmente ovunque) dicesi di un motivo che si ripete su tutta la superficie del capo, contrariamente al “piazzato” che ne occupa solo una parte.

    Allacciatura
    Un modo per stringere o decorare un capo, dando la possibilità di cambiare l’aderenza. Tuttavia, viene soprattutto usata per modellare il corpo con un corsetto.

    Allacciatura a bottoni
    Parte di un indumento, che corre per tutta la sua lunghezza e viene realizzata su una striscia di tessuto;in base alla finitura può essere usata nella chiusura a bottoni ricoperta o per ornare l’intaglio delle tasche con aletta o punzonate .

    Allacciatura con gancio e occhiello
    File di allacciature caratterizzate dalla presenza di un gancio e di un occhiello, che vengono comunemente cuciti all’interno di strisce di tessuto. Viene utilizzata nei corsetti, per le guaine e per altri capi di abbigliamento.

    Allacciatura; chiusura
    Finitura di indumenti o parti di essi per mezzo di alcune tipologie di meccanismi di allacciatura, come intagli, bottoni automatici, chiusure lampo, cinte e ganci. In base alla tipologia di chiusura utilizzata si distingue tra: chiusura con superficie a due contatti, abbottonatura a doppio petto,allacciatura a gancio, allacciatura monopetto, abbottonatura, abbottonatura nascosta, abbottonatura a specchio, fascetta di fissaggio,abbottonatura nascosta a profilatura ad asola, abbottonatura nascosta complementare, abbottonatura nascosta e chiusura automatica

    Alpaca
    pelo dell’animale omonimo della famiglia dei camelidi originari delle Ande peruviane, impiegato nella fabbricazione di tessuti e filati che portano tale nome. Il filato che si ricava dal pelo di questo animale è piuttosto rustico e meno fine della vigogna. Molto usato nell’industria tessile, a lui si fa ricorso per tappeti, pellicce, cappelli, giacche, coperte, etc. Si tratta di un pelo molto pregiato, più corto e meno brillante del mohair, ma anch’esso molto voluminoso, soprattutto nel caso del “baby alpaca”, cioè del pelo di prima tosatura. Consente di ottenere capi molto leggeri, ma ugualmente molto caldi. In natura si presenta in diverse tonalità che vanno dal beige freddo al marrone scuro passando attraverso il grigio.

    Altezza
    misura, in una pezza di tessuto, della distanza tra le cimose.

    Ammorbidente
    prodotto ausiliaro che serve a rendere più morbido e scorrevole il tessuto o il filato.

    Angora
    si dice d’angora una razza di capre che produce un pelo lanoso, soffice, fine, lungo e lucente chiamato mohair. Più generalmente si definisce angora un filato ottenuto dal pelo lungo e soffice di una razza speciale di conigli detti “conigli d’angora”, ampiamente impiegato, sia puro sia in mischia con lana e poliammide, per la produzione di maglieria esterna da donna. La grande morbidezza la rende indicata per i prodotti dedicati ai bambini.

    Antimacchia
    trattamento applicabile su diverse tipologie di tessuti allo scopo di renderli più refrattari allo sporco e ai grassi.

    Antipiega
    trattamento a cui si sottopongono i tessuti per renderli ingualcibili. E’ un complesso di operazioni che lavorano all’interno della fibra, modificandone fisicamente la struttura. Antipiega è anche la sostanza usata per tale operazione.

    Appretto
    sostanza applicata a certi tessuti e filati per renderli più rigidi, lucenti e resistenti. L’apprettatura tende a scomparire con la frequenza dell’uso e dei lavaggi.

    Arabesco
    ornamento minuzioso a motivi geometrici o floreali stilizzati e strettamente ripetuti, introdotto dagli arabi. Tessuto con disegni di stile arabo.

    Aramide
    Fibra di macromolecole lineari sintetiche, costituite da gruppi aromatici legati tra loro da legami ammidici ed immidici di cui almeno l'85% è legato direttamente a due nuclei aromatici, mentre il numero dei legami immidici, ove presenti, non può essere superiore a quello dei legami ammidici.

    Aran
    tipo di maglieria realizzato in lana grezza con trecce, punti in rilievo e losanghe. Prende il nome dalle omonime isole irlandesi e viene usato per maglioni, giacche, cardigan e plaid. Lavorazioni a grosso rilievo e intrecci evidenti (molto complesse come le trecce) tipiche dei caratteristici pull indossati dai pescatori delle isole al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Secondo la tradizione tali maglioni erano lavorati con una lana ricca di grasso naturale che li rendeva quasi impermeabili. I motivi potrebbero essere una reminiscenza dell’arte celtica e simboleggiare aspetti della vita dei pescatori. La lana, di colore bianco panna o grigio, poteva poi essere immersa in un bagno naturale di erbe dell’isola per una colorazione verde leggero o in un bagno di alghe marine per una colorazione marrone.

    Arazzo
    manufatto tessile destinato al rivestimento murario, tradizionalmente realizzato su telai verticali, con trame discontinue. Termine generalmente usato per ogni manufatto decorativo da appendere a parete.

    Arcolaio
    è uno strumento semplice che viene utilizzato per dipanare le matasse.

    Argyle
    effetto di disegni a rombi realizzabile in maglieria su macchine circolari a ruote disegnatrici che si sviluppa su una grande area di disegno, superiore a quelle di base. Per estensione il termine indica oggi qualsiasi disegno a rombi ottenuto con intarsio o jacquard su qualunque tipo di macchina o di telaio.

    Armatura
    incrocio dei fili dell’ordito e della trama che dà effetto d’intreccio e disegno sul tessuto. I tipi di armatura sono tre: TELA, SAIA, SATINO (O RASO). Intreccio sinusoidale tra i fili della trama e quelli dell’ordito (catena) per fabbricare un tessuto. L’armatura più comune è quella detta intrecciotela.

    Armatura a tela
    una struttura di tessuto di cui ogni filo di trama passa alternativamente al di sopra e al di sotto di fili successivi dell’ordito, e ogni filo dell’ordito passa alternativamente al di sopra e al di sotto di fili successivi della trama.

    Aspo
    supporto che arrotola il filo.

    Azzurra
    il primo filato in pelliccia: pelle di lapin tagliata sottilissima e avvolta in matasse, da lavorare normalmente sulle macchine da maglieria.

    Bachicoltura
    l’allevamento dei bachi da seta.

    Bandolo
    estremità del filo avvolto in una matassa.

    Barrato
    difetto del filato o del tessuto che presenta righe o segni irregolari. Effetto di righe in senso orizzontale nel tessuto.

    Bastonino
    disegno caratteristico per tessuti di camiceria o abiti leggeri, ottenuto in tessitura o con la stampa. Si tratta di un motivo a strisce regolari e parallele scure alternate a strisce chiare; la larghezza di questi bastoncini va da 1 mm a 10 e più; mm.

    Batavia
    nome della saia 4:4 con 2 punti di legatura per ordito (batavia classica).

    Batik
    tipo di stampa per tessuti che si effettua spalmando di una speciale cera quelle parti di stoffa che non si vuole che prendano colore. II metodo è originario dell’India ed è stato molto diffuso negli anni ’60 e ’70 per abiti e camicie di stile folk o etnico. Tecnica particolare di stampa originaria dell’isola di Giava. Tecnicamente funziona in questo modo: il tessuto viene ricoperto con uno strato di cera che va applicata in base al disegno che vogliamo ottenere (le parti che non devono essere tinte vanno ricoperte). Successivamente il tessuto viene immerso in un bagno di tintura, per cui il colore non può penetrare dove è deposta la cera, che funge da riserva. La cera viene poi eliminata immergendo il tessuto in acqua tiepida. Ripetendo più volte l’impregnatura e tingendo con colori contrastanti si ottengono intricati disegni multicolori. Laddove la cera si screpola, appaiono degli effetti di striature. Per estensione il termine indica il tessuto decorato con tale procedimento. L’effetto “batik” può anche essere simulato da tecniche di stampa diverse.

    Batista
    tipo di tessuto molto fine, trasparente e leggero di mano morbida realizzato in lino ad armatura tela. La tela è tessuta molto fitta, quasi a 50 fili per centimetro, in ordito e in trama. Attualmente la parola batista viene utilizzata per indicare tessuti a trama fitta che possono essere realizzati anche con cotone e altri filati. Per questo motivo è sempre bene distinguere la tipologia di batista (es. batista di cotone, batista di lino, etc). Adatto all’abbigliamento femminile, come camicette e biancheria fine era utilizzato negli anni passati per fazzoletti, sottovesti, camicie da notte e da giorno.

    Bava
    filamento continuo emesso dal baco da seta per costruire il bozzolo. La bava è composta a sua volta da due filamenti incollati tra di loro detti “bavelle”.

    Bavella
    insieme delle bave esterne del bozzolo disposte irregolarmente che si estraggono come cascame prima di iniziare la dipanatura del filamento regolare e continuo.

    Beaverteen
    tipo di fustagno.

    Binatura
    si abbinano più trefoli (capi), cioè si mettono assieme torcendoli più fili sottili (2, 3 o 4) per ottenere un filato di dimensioni maggiori, le torsioni di ogni singolo trefolo si stabilizzano evitando l'inconveniente di vedere il filato torcersi su sé stesso, formando dei cappi, o un lavoro di maglieria deformarsi, andando in sbieco, seguendo la torsione di un solo capo.

    Bisso
    filamenti setosi e lucenti che secernono alcuni molluschi, come il mitilo e la pinna, per fissarsi al fondo marino. Possono essere tessuti come la seta, in una stoffa morbida e delicata di qualità rara e costosissima e che anticamente era riservata solamente ai re. Per estensione viene definito bisso un tessuto particolarmente fine e delicato in seta o lino.

    Borra (o DUVET o SOTTOPELO o TIFLIT):
    preziosa coltre protettiva (nelle capre cachemire e camelidi in genere) sottostante al pelo di superficie (lungo ed ordinario) che ripara l’epidermide degli animali che vivono nei climi freddi; è costituita da fibre corte e finissime e rappresenta la parte nobile usata dall’industria per la realizzazione di prestigiosi manufatti di cachemire e cammello.

    Bottonato
    filo che ingloba fiocchetti, pallini, che danno l’effetto bottonato.

    Bouclé
    filato fantasia caratterizzato da nodini e piccoli occhielli. Viene usato in maglieria o tessuto. Si dice anche del tessuto con superficie a nodi e riccioli, simile all’Astrakan.

    Bourette
    filato di seta ottenuto dai cascami, la peluria della parte esterna o interna del bozzolo, viene filata dopo cardatura, filato grosso e irregolare non ha le caratteristiche di finezza e lucentezza della bava.

    Broccatello
    broccato leggero con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa (simile al damasco).

    Broccato
    tessuto con motivo o figure a rilievo sul diritto. Solitamente prezioso per l’utilizzo della seta e di fili d’oro e d’argento è stato usato per abiti da sera fin da metà Ottocento. Oggi indica un tessuto a disegno irregolare; in passato designava un tessuto di seta arricchito da oro e argento. Tessuto che presenta al diritto dei motivi ornamentali in rilievo. I disegni sono prodotti da catene e da trame che sono aggiunte al tessuto di fondo e che appaiono soltanto sul diritto.

    Cachemire
    fibra ottenuta dalla lana delle capre allevate nelle zone del Tibet, sugli altipiani della Mongolia e in Iran. Il colore è generalmente bianco, ma vi sono soggetti marroni, tendenti al grigio, al bruno e al rossiccio. Il tessuto può essere cardato (morbido, resistente, quasi sempre follato) e pettinato ( leggero, molto resistente ed esente dal fenomeno “pilling”).

    Calandra
    consiste in un insieme di rulli, posti verticalmente o orizzontalmente e riscaldati all’interno attraverso i quali si fa passare un tessuto per stirarlo, renderlo compatto e conferirgli lucentezza; dato che il tessuto entra nella calandra ancora umido, all’interno dei tessuti tubolari quali quelli da maglieria vengono posti degli allargatori; la stiratura ne fissa in seguito l’altezza.

    Calandratura
    pressatura delle stoffe mediante rulli metallici pesanti che emettono contemporaneamente umidità e calore per dare maggiore lucentezza e uniformità al tessuto.

    Calicot
    tessuto leggero detto anche “cencio della nonna”.

    Cammello
    la “lana cammello” si ottiene dal sottopelo dell’omonimo animale che in primavera si stacca naturalmente e viene recuperata dai raccoglitori di pelo che seguono le carovane. II termine cammello indica il tessuto in pelo di cammello dal caratteristico colore naturale rossiccio solitamente cardato, follato e rifinito a pelo corto e morbido. Impropriamente si indicano come cammello anche tessuti non pregiati di color beige.

    Camouflage
    fantasia mimetica nata negli anni 60 e ritornata di moda negli anni 80. Proviene dai militari che per ragioni di mimetizzazione utilizzavano ed utilizzano tute che possano renderli camaleontici in battaglia. Da sempre questa fantasia è stata ballerina attraversando dei periodi di grande successo ed altri di oscurità nell’ambito della moda.

    Canapa
    fibra tessile estratta mediante macerazione e battitura della pianta omonima. Originaria dell’Asia centrale è coltivata in molte regioni a clima temperato o temperato/freddo, quali tutta l’Europa e l’Italia in particolare. II filato che si ottiene è molto robusto e resistente ed è impiegato per tessuti sia da arredamento che da abbigliamento. La canapa è un tessuto robusto che non richiede particolari attenzioni.

    Canapone
    termine improprio per indicare tessuti di intreccio grosso e marcato che possono assomigliare alla canapa, come natte’ e panama.

    Candeggio
    trattamento a base di cloro al quale si sottopongono le fibre tessili per renderle candide.

    Cangiante
    tessuto che presenta diversità di colore fra i fili dell’ordito e quelli della trama per cui, guardandolo da differenti angolazioni, cambia tinta diventando quasi iridescente.

    Canneté
    stoffa classica utilizzata in tinta unita. Ha una particolare armatura a canneté con filati pettinati. Utilizzata soprattutto per realizzare pantaloni. E’ molto resistente, non sgualcisce ed è particolarmente adatto per attività sportive.

    Canovaccio
    tessuto usato come base per il ricamo.

    Cantra
    macchinario fornito di una batteria di rocche, alimenta l’orditoio che carica tutti i fili dell’ordito, ben tesi e ordinati, su un subbio.

    Cappello da prete
    dicesi di particolare armatura detta cappello da prete (richiama il tricorno dei preti del Settecento) con una base batavia; il filato è cardato. Più che di un tessuto si tratta di un tipo di disegno ottenuto con il contrasto di ordito e trama. Utilizzato soprattutto per abiti e giacche.

    Cardato
    filato o tessuto passato attraverso la cardatura. Presenta un aspetto pelurioso, voluminoso e caldo e viene usato per realizzare capi pesanti. Il tessuto cardato è ottenuto con fibre corte naturali o con sottoprodotti della carderia che viene poi sottoposto a particolare finissaggio.

    Cardatura
    si tratta di una delle operazioni fondamentali della filatura con la quale si aprono e si sgrovigliano i fiocchi della lana eliminando contemporaneamente le impurità vegetali. La lana passa attraverso cilindri ricoperti di aghi dove viene separata e le sue fibre vengono orientate tutte nello stesso senso. Operazione consistente nel far passare le fibre tessili attraverso un tamburo rotante per renderle longitudinali. La cardatura consiste nel districare e pettinare le fibre tessili isolandole l’una dall’altra quando sono aggrovigliate, nell’allinearle in senso verticale e pulirle eliminando ingrossature e nodi. Ciò si ottiene sottoponendo le fibre tessili all’azione di fini punte d’acciaio, molto vicine l’una all’altra e fissate con nastri a cilindri che ruotano a velocità prestabilita, facenti parte di macchine chiamate carde.

    Cascami
    scarti nella lavorazione tessile che vengono impiegati per ottenere effetti particolari in filati e tessuti.

    Cerato
    filato o tessuto apprettato in modo da avere un aspetto lucido.

    Chiffon
    stoffa molto leggera, a velo trasparente in armatura tela prodotta con filati fortemente e diversamente ritorti.

    Chiné
    filato a più colori con effetto screziato.

    Chintz
    tela di cotone la cui superficie è resa lucida da un finissaggio di calandratura. Il chintz, nella sua accezione più comune, è un tessuto stampato a motivi di fiori, frutta, uccelli, etc in colori vivaci. E’ normalmente usato per arredamenti d’interni e tappezzeri.

    Chintzatura
    operazione di finissaggio che consente di conferire alla superficie di un tessuto un aspetto lucido, glassato. Si ottiene tramite calandra, con frizione a caldo sotto forte pressione.

    Cimatura
    operazione di finissaggio che consente di regolarizzare l’altezza del pelo ed egualizzare la superficie di un tessuto dopo l’operazione di follatura o garzatura, consistente nel rasare una stoffa, un tessuto, un velluto. E’ un’operazione di taglio con la quale il pelo residuo sulla superficie del tessuto viene rasato o reso di lunghezza uniforme.

    Cimossa
    bordi laterali dei tessuti resi più resistenti da una lavorazione più fitta per far sì che la stoffa non sfilacci nel senso della lunghezza. Sovente sulla cimossa viene eseguita una stampigliatura o una tessitura portante la marca del fabbricante o la composizione del tessuto: “cimossa parlante”.

    Ciniglia
    filato composto da un filo ritorto che trattiene fra i suoi capi ciuffetti di pelo ritto e voluminoso. Viene usato in maglieria oppure per realizzare un tessuto omonimo. L’effetto finale è quello del velluto, ma molto più morbido e aperto. Caratterizzato da una struttura ad alta voluminosità, ottenuto con tecnica particolare di torsione e di rasatura della superficie del filato stesso. Il suo uso è applicato alla fabbricazione dei tessuti detti “falsi velluti”.

    Clorofibra
    Fibra formata da macromolecole lineari aventi nella catena più del 50 per cento in massa del motivo monomerico vinilico clorurato o vinilidenico clorurato

    Cocco o coir
    fibra proveniente dal frutto della Cocus nucifera.

    Coloranti reattivi
    coloranti per fibre cellulosiche. Prendono il nome di reattivi perché sono in grado di reagire con il gruppo ossidrile della cellulosa, formando un legame covalente.

    Cono
    anima su cui si avvolge il filato nelle rocche, in cartone o plastica, a volte la sua forma è un tronco di cono.

    Conocchia
    regge la lana per filare con il fuso.

    Contafili
    è uno strumento ottico simile ad una lente di ingrandimento ideato per contare i fili della trama di un tessuto.

    Cordonetto
    filo in cotone o lino molto robusto impiegato come cucirino per realizzare ricami applicati secondo un disegno ben preciso su capi già finiti. Può essere lavorato a maglia per maglie estive pesanti e traforate. Indica anche un tessuto realizzato con questo filato e lo spazio fra una costa e l’altra nei tessuti a coste.

    Cotelé
    tessuto a coste.

    Cotone
    fibra tessile ricavata dai peli che rivestono i semi della pianta omonima. Esistono cotoni di diverse qualità secondo la provenienza. I cotoni si classificano a seconda del titolo, mentre la lunghezza della fibra ne determina la qualità: più è lunga, più il cotone è lucente, resistente e pregiato. La lunghezza della fibra, cioè il taglio, può misurare da meno di 20 a più di 40 millimetri. Il cotone è una fibra leggera e robusta allo stesso tempo, non protegge dal freddo come la lana ma protegge dal caldo. Dopo il lino e la lana il cotone è la fibra tessile più antica. Il tessuto di cotone è il più diffuso al mondo. La sua manutenzione non richiede particolari attenzioni.

    Cotone idrofilo o lana di cotone
    tipo di cotone posto in commercio dopo essere stato sottoposto a cardatura ed a procedimenti chimici come il candeggio rendendolo atto all’assorbimento dell’acqua.

    Cotone mercerizzato
    filato di cotone che subisce un trattamento con bagno di soda caustica.

    Craccante
    indica la sensazione che dà la seta naturale al tatto.

    Crepella
    tessuto in lana con superficie leggermente crespa.

    Crespo o crêpe
    tessuto dall’aspetto increspato. Questa caratteristica viene ottenuta con una speciale armatura o con una torsione molto elevata dei filati, per cui si ottiene un effetto ondulato e mosso nella superficie. L’arricciatura si può ottenere anche durante le fasi di finissaggio per effetto del diverso restringimento di alcuni filati.

    Crinolino
    tessuto di lino o cotone con il ripieno di crine bianco, soffice ed elastico, utilizzato per fare un’ampia sottana detta crinolina da indossare sotto l’abito per dargli un aspetto gonfio e sollevato.

    Cupro
    la fibra di cupro è conosciuta anche con il nome Bemberg, nome dell’azienda che l’ha inventata e la commercializza con il proprio marchio. Nasce dalla cellulosa della fine peluria che riveste i semi del cotone; viene prodotta come filo continuo, con caratteristiche in parte analoghe a quelle della viscosa, di cui però è più resistente all’umidità. Filato derivato dalla cellulosa, mano morbida, buona resistenza all’usura, ottima traspirabilità e igroscopicità, brillantezza cromatica, facilità di tintura e stampa, biodegradabilità.

    Damascato
    tessuto sul diritto del quale appaiono disegni in rilievo dovuti a contrapposizione degli effetti di armatura di catena (ordito) o di trama. Le armature più usate sono quelle del Raso e della Saia. Si possono eseguire sui telai Jacquard.

    Damasco
    tessuto in seta brillante tinta unita, lavorato su telaio jacquard con filati dello stesso colore nell’ordito e nella trama, ma con torsione e finezza diverse. II risultato è un effetto di chiaroscuro con disegni lucidi su fondo opaco o viceversa. L’origine di questo tessuto è cinese, ma Damasco ne divenne il centro di commercio più importante tanto da dargli il nome. Viene usato principalmente nell’arredamento, ma periodicamente la moda lo riscopre per giacche e capispalla eleganti.

    Damier
    termine francese che indica un tessuto a scacchi.

    Decatissaggio
    operazione consistente nel togliere l’appretto che in tessitura è stato applicato alle stoffe di lana, cotone o lino. Il decatissaggio ha la funzione di rendere soffici e morbidi i tessuti di lana, di fissarne la brillantezza, di conferire loro la proprietà di non restringersi quando accidentalmente si bagnano e inoltre di assestarli in modo che non subiscano ritiri durante la confezione e l’uso. Si applica il decatissaggio anche ai tessuti di cotone e lino per fissarne definitivamente le dimensioni (larghezza e lunghezza). Viene effettuato sulle stoffe di lana sottoponendole a bagni di vapore acqueo su apposite tavole o arrotolando le pezze di tessuto su rulli aventi la superficie esterna forata per la circolazione del vapore; si può ugualmente decatizzare il tessuto senza sottoporlo a tensione, distendendolo a falde sia in camere apposite sia in autoclavi dove è lasciato assorbire il calore umido. Il tessuto viene poi disteso ad asciugare; si ha così l’assestamento definitivo delle misure, tanto apprezzato nelle stoffe. Il decatissaggio del lino e del cotone è effettuato in genere mediante immersione in un bagno di acqua saponata.

    Denaro
    è l’unità di misura utilizzata in campo tessile, pari a 0.05 g. Lo si utilizza per la titolazione delle fibre tessili.

    Denim
    tessuti ad armatura a Saia, il cui rapporto d’armatura non supera 4, compresa la Saia spezzata o Raso di 4, ad effetto ordito, di cui i fili di ordito sono tinti di blu mentre quelli della trama sono greggi, imbianchiti, tinti di grigio o colorati di blu più chiaro dei fili di ordito.

    Devoré
    sistema di stampa per tessuti ottenuto per corrosione con speciali agenti chimici che sciolgono le fibre che costituiscono il ricamo, lasciando in evidenza il fondo di sostegno secondo il disegno prestabilito.

    Diagonale
    tessuto a coste diagonali.

    Dinamica
    tipo di microfibra a ridotto impatto ambientale utilizzato in vari settori, tra cui quello automobilistico come rivestimento interno.

    Diritto
    tessuti hanno un diritto ed un rovescio. Sono a due diritti se le facce sono uguali, a doppia faccia se hanno il diritto ed il rovescio diversi.

    Doeskin:
    tipo di fustagno che imita le pelle di daino.

    Donegal
    tweed prodotto nell’omonima città dell’Irlanda.

    Doppione
    bava di seta doppia, prodotta da due bachi che formano il bozzolo insieme; è il materiale che originariamente componeva lo shantung.

    Double face
    letteralmente doppia faccia. Consiste in un tessuto con diritto e rovescio di aspetto diverso, ma ugualmente utilizzabili come diritto del capo da realizzare. Solitamente in lana cardata molto morbida, viene utilizzato per cappotti.

    Dralon
    fibra tessile.

    Drapperia
    l’insieme dei tessuti necessari per un uomo per “costruirsi” vestiti e gli altri oggetti d’abbigliamento.

    Drill
    tessuto molto robusto e pesante simile al denim. Solitamente bianco o color cachi e in cotone, è utilizzato per divise militari o coloniali e per abiti estivi sia maschili che femminili.

    Dritto filo
    direzione del filo dell’ordito in un tessuto. Dritto filo in trama: direzione del filo di trama in un tessuto. Tessuto tagliato seguendo il filo della trama.

    Dynema
    fibra sintetica particolarmente adatta alla produzione di cavi da trazione. Viene in particolar modo utilizzato per applicazioni sportive quali il kitesurf e il parapendio.

    Ecopelle
    tipo di cuoio o pelle a ridotto impatto ambientale.

    Ecru
    di colore grezzo, filato o tessuto non candeggiato o tinto.

    Edredone
    L’anatra selvatica, detta Edredone (Somateria Mollissima), è un’anatra che vive in tutta l’Europa settentrionale e viene spesso segnalata anche sulle coste italiane, ma é principalmente dall’Islanda che proviene il piumaggio usato per imbottire i piumini. Il piumino di Edredone non viene dagli allevamenti, ma é esclusivamente di origine selvatica. Gli edredoni nidificano sulle scogliere dove le femmine imbottiscono i nidi con il piumino più morbido del sottopetto per proteggere le loro uova. Dopo la schiusa delle uova e lo svezzamento dei piccoli, i raccoglitori autorizzati si arrampicano sulle scogliere e manualmente tolgono il piumino dai nidi. Il piumino così raccolto prima di venire venduto viene pulito e sterilizzato. Il piumino di Edredone, rispetto al comune piumino d’oca bianca é bruno, striato di bianco, e i suoi fiocchi sono particolarmente soffici. Hanno una fortissima coesione tra loro, pertanto creano naturalmente una coperta compatta. Per questo motivo un piumino in Edredone è più pregiato rispetto ad un piumuno classico.

    Eisengarn
    è un termine tedesco (in italiano ferro filato) che indica un tipo di materiale tessile utilizzato in vari campi, fra cui l’arredamento. Si tratta di un tessuto prodotto con un filato di cotone trattato con cera e paraffina che successivamente viene calandrato su una macchina rifinitrice. Ne risulta un tessuto molto robusto e resistente di mano rigida. Fu concepito intorno al 1926, all’interno del Bauhaus e fu utilizzato per la prima volta da Marcel Breuer per la realizzazione della Sedia Wassily

    Elastan (lycra)
    fibra sintetica realizzata e brevettata dalla Du Pont con il nome commerciale lycra. Questo tessuto è realizzato attraverso la lavorazione di fibra elastomerica costituita prevalentemente da poliuretano segmentato. La sua principale caratteristica è l’elasticità.

    Elastomeri
    filati di filamenti (compresi monofilamenti) di materie tessili sintetiche o artificiali diversi dai filati testurizzati, che possono, senza rompersi, subire un allungamento fino a tre volte la lunghezza iniziale, e che dopo aver subito un allungamento pari a 2 volte la lunghezza iniziale riprendono in meno di 5 minuti una lunghezza pari al massimo ad una volta e mezzo la lunghezza iniziale.

    Emiane
    tessuto di nascita abbastanza recente, composto di fibre di lino e fibre di cotone.

    Etamine
    tessuto in tela di cotone o in fibra sintetica, molto rado e trasparente, usato come rinforzo in sartoria, nei tendaggi o come supporto per ricami. Nome francese che indica la stamigna.

    Etichettatura tessile
    insieme delle indicazioni che obbligatoriamente per legge devono apparire su apposita etichetta su ogni capo di abbigliamento ed ogni prodotto tessile messo in commercio.

    Facon
    linea, foggia, fattura dell’abito.

    Fallo
    difetto del tessuto che si dice quindi fallato.

    Fantasia
    tessuto a colori vivaci o comunque disegnato: scozzese, rigato, a pois, etc.

    Feltratura
    processo di infeltrimento del manufatto di lana (follatura). Le fibre di lana in determinate condizioni di calore, umidità e con una compressione meccanica aderiscono fra loro formando un insieme compatto e resistente. II processo può essere fatto sia sulle pezze (tessuti follati) che sulle fibre (feltro).

    Feltro
    manufatto di lana pressato e robusto, ottenuto mediante la compattazione delle fibre. Con le tecnologie di oggi si possono ottenere feltri anche con fibre diverse dalla lana: cotone, raion, pellicce. Tessuto caldo pesante generalmente usato per i cappelli, viene utilizzato anche per cappotti, giacche e gonne.

    Fiammato (flammé)
    difetto tecnico sul filato costituito da un ingrossamento irregolare della superficie. Creando volutamente questi ingrossamenti a intervalli programmati si ottiene un filato fantasia per la maglieria e per tessuti, come lo shantung.

    Fiandra
    tessuto in lino molto pregiato, fabbricato su telai jacquard con disegni geometrici o floreali, usato in origine solo per biancheria da tavola o da bagno, è stato saltuariamente riscoperto anche nell’abbigliamento.

    Fibre tessili
    sostanze prodotte dalla natura o dalla chimica che per la loro forma, struttura e proprietà si prestano a essere trasformate in filati e in tessuti. Sono fibre naturali quelle prodotte dalla natura, fibre chimiche quelle ottenute in parte o totalmente mediante processi chimici. Fibre artificiali quelle tratte da sostanze fibrose già esistenti in natura e solo modificate dalla chimica quali Rayon, Viscosa, Acetato di cellulosa, Cupro o Algato. Fibre sintetiche sono quelle ricavate da sostanze non presenti in natura, ma prodotte dalla chimica per sintesi. Le fibre artificiali, a differenza di quelle sintetiche, sono ottenute dalla lavorazione della cellulosa trattata con sostanze chimiche, e non dalla diretta trasformazione di sostanze chimiche. La differenza sostanziale è che le fibre artificiali permettono una certa traspirazione del tessuto e generalmente accumulano meno cariche statiche. I termini sintetiche o artificiali si applicano ugualmente con lo stesso significato, all’espressione “materie tessili”.

    Fil a fil
    tessuto a righine molto fitte, detto anche millerighe.

    Filato
    prodotto derivato dalla riunione di fibre tessili che sottoposte a operazioni di filatura sono state trasformate in modo da ottenere un corpo lungo, continuo e flessibile (filo) adatto a essere intrecciato per la produzione di tessuti, maglieria, pizzi, etc. e per tutte le altre applicazioni che richiedono caratteristiche di resistenza ed elasticità per costituire un intreccio. Filato Bobinato, filato avvolto su bobine. Filato Cardato = filato a fibra corta ottenuto in carderia. Filato Cordonato = filato costituito da più fili ritorti singolarmente e successivamente fra loro. Filato Gasato = filato semplice, o ritorto, o intrecciato, che ha subito la gasatura per l’eliminazione della peluria. Filato Greggio = filato di colore naturale non sottoposto a tintura. Filato Mélange = filato composto da più fili di colore diverso, o per mischia di fibre diversamente colorate. Filato Mercerizzato = filato immerso in un bagno di soda caustica perché acquisti un aspetto brillante. Filato Mouliné: filato costituito da più fili semplici ritorti leggermente insieme. Filato Rinforzato: filato semplice che ha subito una torsione supplementare per acquisire una resistenza quasi uguale a quella del filato ritorto. Filato Ritorto: filato composto da più fili semplici che hanno subito una forte torsione dopo essere stati riuniti insieme (diverso dal filato comune che normalmente è unico). Filato Misto: costituito da più fibre o filati di origine diversa: seta e lana, terital e cotone, seta e lamé, etc. Filato Sfumato: filato tinto i cui colori vengono, in seguito parzialmente attenuati. Filato Tinto: filato passato in tintoria al momento iniziale della lavorazione (tinto in fibra o in tops), o in mischia, o prima o dopo la pettinatura, o in matasse.

    Nell’industria tessile si distinguono due tipi di filati: quelli formati da fibre di lunghezza limitata, unite fra loro mediante le operazioni di filatura (filati di cotone, lana, lino e canapa), e i filati ottenuti torcendo insieme fili continui (ad esempio la seta). Tra quelli destinati alla tessitura si distinguono filati di catena, caratterizzati dalla consistenza dovuta a notevole torsione, e i filati di trama che, al contrario, sono poco ritorti. Qualche volta, tenuto conto del genere di lavorazione al quale sono destinati, viene loro data una torsione intermedia: in questo caso si chiamano filati di mezza catena. Per aumentare la resistenza della catena si è spesso costretti a torcere insieme due o più fili ottenendo così i filati ritorti, in contrapposizione a quelli normali, chiamati filati semplici. I filati a torsione sinistrosa o destrosa sono fabbricati in funzione delle macchine da confezione sulle quali saranno utilizzati. I Filati di Seta sono ottenuti mediante l’accoppiamento delle bave dei bozzoli al fine di costituire un numero di fili più o meno considerevole; dopo questa operazione, si effettua la torcitura a seconda della torsione impartita, i filati prodotti vengono classificati come organzini, trame, grenadine, peli, crespi, etc. La grossezza dei filati è indicata dal titolo.

    Filato open end
    la torsione avviene mediante turbina.

    Filato ring
    filato ottenuto con il filatoio continuo ad anelli, detto comunemente RING; in questo tipo di filatoio (per la filatura cardata e pettinata) l’azione di stiro è determinata dal passaggio dello stoppino tra due coppie di cilindri di cui la seconda ha una velocità superiore alla prima, mentre la torsione è conferita dalla rotazione di un anellino (il ring) attorno al fuso.

    Filet
    letteralmente tradotto dal francese significa rete da pescatore. Nel gergo tessile indica una trama a rete o retino. Tipo di ricamo eseguito su un fondo costituito da una rete di maglie geometriche.

    Filo
    insieme di fibre continue, con o senza torsione.

    Filo di Persia
    simile al filo di scozia, ma più morbido e lucente.

    Filo di scozia
    cotone egiziano ritorto e mercerizzato.

    Finezza
    misura di valutazione economica usata nell’industria tessile per le fibre naturali, i fili e i filati. La finezza viene espressa dal titolo.

    Finissaggio
    operazione o insieme di operazioni intese a conferire determinate caratteristiche a un tessuto, ossia a renderlo morbido al tatto, resistente, idrorepellente, antipiega, etc. A tale scopo si effettuano trattamenti meccanici, fisici e chimici, dei quali i più importanti solo l’appretto, la calandratura, la cimatura, il decatissaggio, la follatura, la garzatura, l’impermeabilizzazione, la mercerizzazione, il sanforissaggio.

    Fiocco
    stato in cui si trovano le fibre prima della filatura: alla rinfusa, non orientate parallelamente.

    Flammé
    filato fantasia con effetti di fiammatura e anche tessuto realizzato con filati fantasia che presentano bottoni, rigonfiamenti e strisce, generalmente a colori vivaci, e disposti in modo irregolare e marcato.

    Flanella
    tessuto caratterizzato dalla superficie uniforme e pelosa e dalla mano morbida e calda. Può essere pettinato o semipettinato, follato e garzato, e costituisce un classico fondamentale dell’abbigliamento. La materia prima può essere diversa: lana, ordito in cotone e trama in lana, o interamente in cotone. La flanella in cotone è molto soffice e ha un aspetto simile alla felpa, ma ne differisce avendo tutte e due le superfici pelose.

    Floccato
    tessuto sul quale si applica con collanti una corta e fitta peluria.

    Fluorofibra
    Fibra formata da macromolecole lineari ottenute da monomeri alifatici florurati

    Fodera
    tessuto di rivestimento per capi di abbigliamento (fodera interna) o per divani, materassi e suppellettili in genere (fodera esterna). La fodera interna di un capo di abbigliamento ha lo scopo di renderlo più confortevole e conferirgli una maggiore vestibilità. La fodera esterna ha il compito di rifinire l’oggetto.

    Follatura
    operazione di rifinitura che provoca l’infeltrimento di tessuti e maglie di lana al fine di renderli più spessi, compatti e resistenti. Ha la funzione di rendere più spesso un tessuto di lana feltrandolo in superficie, e di conferirgli nello stesso tempo, morbidezza al tatto. Dopo la follatura i tessuti vengono generalmente sottoposti anche a una leggera garzatura, che produce una peluria più o meno accentuata, la quale aumenta la loro proprietà termoisolante. Si sottopongono a follatura i tessuti di lana cardata, le coperte e alcuni tessuti di lana pettinata. Per la follatura si adoperano gli stessi ingredienti usati per la feltratura (saponi, acidi non corrosivi, emulsioni composte da alcune varietà di oli) e utilizzando una follatrice a martelli o a cilindri.

    Fresco (fresco-lana)
    tessuto pettinato in tinta unita di lana per abiti estivi da uomo e da donna. Ad armatura tela, piuttosto aperto e aerato viene fatto con filati ritorti a 2 o 3 capi che lo rendono particolarmente ingualcibile e resistente.

    Fuso
    strumento appuntito e rotante sul quale il filo si avvolge e che conferisce al filo stesso la torsione.

    Fustagno
    tessuto di cotone garzato, peloso sul diritto e ruvido sul rovescio, molto robusto e compatto. Nell’aspetto è simile alla pelle scamosciata e viene usato per pantaloni sportivi e giubbotti. Stoffa in lana grossa, morbida e pelosa per capi di abbigliamento. E’ dotato di grande solidità e resistenza.

    Gabardina
    tessuto pettinato in tinta unita ad armatura diagonale e struttura molto serrata. È caratterizzato da costine diagonali molto inclinate, più marcate sul diritto che sul rovescio, e da una superficie ben rasata che conferisce una particolare lucentezza al tessuto. Viene fabbricato in lana, misto lana o cotone, con pesi diversi in modo da essere usato per capi sia estivi sia invernali. Trova il suo impiego in pantaloni, gonne, soprabiti, impermeabili, etc.

    Galles (principe di)
    è un particolare disegno dei tessuti in lana degli abiti da uomo, caratterizzato dall’incrocio di quadri grandi e piccoli. I colori più frequenti sono nero/grigio e bianco, o altri colori tenui, con due strisce scure e due chiare alternate a quattro scure e quattro chiare, le quali insieme creano un pattern a riquadri incrociati e di diverse dimensioni. Il nome originale di questo tessuto sarebbe Glenurquhart o (Glen) e rientra nella famiglia dei tessuti tartan scozzesi. Originariamente il tartan era realizzato in lana, oggi si può trovare anche altri materiali quali il cotone o la microfibra sintetica. Chiamato Principe di Galles in onore del re Edoardo VIII che amava portare abiti in questo tessuto o in tweed. E’ ottenuto con fili di colori diversi che si ripetono con uno schema definito, secondo cui la lunghezza in senso di trama sarà sempre inferiore alla lunghezza in senso di catena, in modo da dare comunque un aspetto verticalizzante al riquadro complessivo. Realizzato sia pettinato che cardato, in stoffe leggerissime o pesanti, questo tessuto è realizzato da una parte di pied de poule (se in base batavia o saia) o di “effetto stella” (se in base tela o natté), con una parte di millerighe o grisaglie con damier, a catena o trama bicolore molto fitta con infinite possibili variazioni, in rapporti più o meno grandi, in armature diverse (in tela dove il tessuto risulta più secco e nitido, in batavia dove il tessuto risulta più sfumato).

    Garza
    tessuto molto leggero, trasparente e solido caratterizzato da alcuni fili di ordito detti “a giro” perché hanno direzione curvilinea e si spostano ora a destra, ora a sinistra. Trova impiego nell’abbigliamento, soprattutto in camiceria.

    Garza inglese
    si differenzia dalla garza normale per un doppio filo di ordito che “gira” attorno ai fili di trama; evita lo scorrimento e dona al tessuto stabilità e solidità. Viene fabbricata in seta per veli e cravatte, in cotone per abiti, in fibre sintetiche per arredamento.

    Garzatrice
    è essenzialmente costituita da un grande tamburo rotante, corredato di una serie (da 24 a 36) di coppie di cilindri rivestiti di un nastro, su cui sono fissate fini punte metalliche con inclinazioni diverse. Il tessuto viene steso sul tamburo e messo in contatto con i cilindri, che ruotano l’uno in senso contrario all’altro; le punte metalliche agiscono su uno degli elementi del tessuto, generalmente sulla trama perché poco torta. A seconda della pressione esercitata, si ottengono stoffe a pelo alto o tessuti con una leggera peluria, come la flanella.

    Garzatura
    importante operazione di finissaggio (rifinitura), consistente nel sollevare il pelo superficiale del tessuto o del filato, per renderlo morbido al tatto; viene effettuata con la garzatrice. Si sottopongono a garzatura stoffe di lana, tessuti di cotone, come il mollettone, la flanella, e alcuni tessuti a maglia. II processo di garzatura si effettua mediante cilindri rotanti provvisti di punte metalliche (garzi) o con cardi vegetali che, per effetto di strofinamento, sollevano il pelo dando un aspetto più gonfio e peloso alla materia trattata.

    Gasatura
    bruciatura mediante fiamma a gas delle fibre in eccesso sporgenti da un filo o da un tessuto.

    Georgette
    tessuto crepon molto fine.

    Gigliuccio
    punto di ricamo di antica scuola marchigiana molto usato per bordare ed ornare soprattutto per lo più biancheria da letto, tovaglieria, ma anche oggetti d’arredamento. È una delle tecniche del ricamo “in bianco” (filo bianco su lino bianco), sebbene recentemente si siano visti anche dei lavori a colori. Il Gigliuccio è composto da in due righe parallele di punto quadro, tra le quali rimane una fascia di sfilato, cioè solo fili verticali che poi vengono raggruppati in colonnine regolari. La precisione è uno dei pregi principali di questo punto, insieme alla qualità del filo usato. Un ruolo importante è rivestito dalla preparazione del tessuto da ricamare che può essere tela di cotone o lino.

    Ginestra
    Fibra proveniente dal libro del Cytisus scoparius e/o Spartium junceum

    Glace
    tradotto letteralmente significa ghiacciato e indica filati e tessuti impregnati di cera e lucidati. Si usa anche per indicare un aspetto lucido in genere.

    Gobelin
    tessuto operato che imita gli arazzi fabbricati a mano e prende il nome da un’antica fabbrica francese di tappezzeria. Riproduce quadri, dipinti e soggetti floreali attraverso diverse trame e orditi che permettono una molteplicità di effetti e colori. I gobelins vengono fabbricati industrialmente con telai jacquard, trovano impiego nell’abbigliamento e nella borsetteria. II filato più usato è il cotone.

    Goffrato
    tessuto, detto anche bugnato, che presenta sulla superficie effetti a rilievo alternati a incavi che nell’insieme costituiscono disegni geometrici. Nei tessuti si ottiene mediante una particolare armatura, mentre in maglieria occorrono speciali punti che trattengono alcune parti per lasciarne più morbide altre, oppure lo stesso effetto si può realizzare con l’ausilio di filati elastici che formano una specie di nido d’ape.

    Gomitolo
    filo arrotolato a formare una palla, se fatto a mano, di forma più ordinata (ovale), se fatto industrialmente.

    Gomma
    Fibra elastomerica costituita o da poliisoprene (naturale o sintetico) o da dieni polimerizzati con o senza uno o più monomeri vinilici che sotto sforzo di trazione allunga fino a tre volte la lunghezza iniziale, ritornando alla misura di partenza non appena cessa tale sforzo.

    Gommato
    filato o tessuto sul quale è stato spalmato uno strato di gomma.

    Gore-tex
    tessuto sintetico dalle alte capacità impermeabili e traspiranti.

    Grisaglia
    tessuto con disegno a scaletta.

    Gros grain
    tessuto con pronunciate nervature nell’ordito ottenute con un effetto di armatura o con l’impiego di filati ritorti di titolo diverso. Le fibre usate sono la seta, il rayon o altri filati sintetici per l’ordito e il cotone per la trama. Viene usato per confezioni femminili o nella modisteria. Simile al tessuto esiste in produzione un nastro utilizzato per guarnizioni.

    Gualchiera
    macchinario di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, ma anche nell’industria della carta. Serve a follare il panno.

    Guardia ordito
    vi sono presenti le lamelle sostenute dal filo, quando vi è una rottura la lamella cade sul guardia ordito fermando il telaio.

    Guernissaggio
    è un procedimento di finissaggio tessile che consiste nel sottoporre un tessuto, composto di lana, alla garzatura mediante cardi vegetali.

    Henequen
    Fibra proveniente dal libro dell'Agave

    High tech (tessuto)
    si dice di tessuto innovativo prodotto attraverso l’utilizzo di tecnologie nuove ed avanzate.

    Idrofilizzazione
    trattamento industriale al quale vengono sottoposti i tessuti di spugna per mezzo del quale vengono eliminate le parti cerose presenti nel cotone ottenendo così una forte capacità di assorbimento dell’acqua. La spugna idrofila assorbe fino a tre volte il suo corrispondente in peso di acqua e il marchio Dry contrassegna le spugne che hanno subito questo trattamento.

    Igroscopicità (o igroscopia)
    è la capacità di un tessuto o di una fibra di assorbire prontamente le molecole d’acqua presenti nell’ambiente circostante. L’igroscopia è una caratteristica fisica che gioca un ruolo fondamentale nella commercializzazione di alcune fibre in quanto la presenza di umidità ne altera il peso. Essendo le fibre commercializzate a peso e non a lunghezza, definire la quantità di umidità in esse presente è fondamentale per poterne determinare il corretto prezzo. Per la commercializzazione è stato introdotto il tasso di ripresa definito come la percentuale massima d’umidità di ogni tipo fibra.

    Ikat
    procedimento per la tintura dei filati, diffuso oggi specialmente fra i popoli malesi ed indonesiani.

    Imbozzimatura
    operazione alla quale viene sottoposto il filo prima di essere tessuto. Il suo scopo è quello di rendere tali fili più resistenti all’usura che sopporteranno a causa delle sollecitazioni meccaniche dei telai ed allo sfregamento con gli altri fili. I fili di ordito, quindi, vengono trattati con la bozzima, da cui il nome del processo.

    Impermeabilizzazione
    trattamento a base di sostanze idrofughe, emulsioni di paraffina, sali di alluminio, ecc. mediante il quale l’acqua scivola via dal tessuto senza penetrare. Il tessuto che ha subito questo trattamento si dice impermeabile.

    Imprimé
    voce generica per tessuti stampati.

    Indanthrene
    la tintura e la stampa indantrene, dette anche stampa al tino (per il tipo di procedimento) hanno la caratteristica di portare ad una solidità tale da garantire che i prodotti così realizzati possano subire l’aggressione anche di sostanze chimiche e disinfettanti, senza perdere le proprie caratteristiche iniziali; hanno inoltre la più alta solidità alla luce ed al sole. La tintura avviene con questo processo: il colorante viene reso solubile, in modo da farlo penetrare nelle fibre; la successiva ossidazione rende insolubile la molecola che si viene a formare, rendendone così impossibile la fuoriuscita del colorante, che resta così legato in modo permamente. Per queste caratteristiche, quindi, questo metodo viene utilizzato per i colori più complessi, in particolare scuri e scurissimi. è il marchio che garantisce la solidità dei colori nonostante i lavaggi.

    Indemagliabile
    il termine indica alcuni tessuti a maglia a struttura compatta, composti da fibre chimiche non demagliabili e quindi più resistenti a forti sollecitazioni. Sono impiegati per maglieria intima e sportiva e, una volta elasticizzati, per costumi da bagno.

    Industria tessile
    industria manufatturiera che produce e lavora le fibre tessili.

    Ingegneria tessile
    branca dell’ingegneria che sviluppa procedimenti industriali per produrre materiali tessili (polimeri, fibre, filamenti, filati, tessuti).

    Ingualcibilità
    proprietà naturale dei tessuti di lana di non gualcire dovuta all’elasticità delle fibre. Tale pregio può essere conferito a tessuti di altro genere mediante trattamenti chimici o applicazioni di resine.

    Interlock
    tessuto in cotone a maglia incrociata, variante del jersey.

    Irrestringibilità
    proprietà ottenuta mediante un trattamento che rende stabili le dimensioni del tessuto e degli articoli finiti sotto l’azione del lavaggio. Tale pregio rimane permanente se il trattamento viene effettuato sulla fibra.

    Iuta (o juta)
    fibra tessile ricavata dalla pianta omonima del genere Corchorus mediante macerazione e battitura del fusto. Viene usata nell’abbigliamento in mischia con la seta e la lana.

    Jacquard
    Jacquard: speciale meccanismo a cartoni perforati applicato ai telai per comandare il movimento dei singoli fili di ordito, mediante il quale si ottengono disegni anche molto complessi. Si definiscono jacquard anche quei tessuti con disegni elaborati come i damaschi, i broccati, i gobelin. In maglieria indica una lavorazione in cui due, quattro o sei fili di colore diverso sono alimentati da aghi selezionati in modo che nello stesso rango compaiono maglie di diverso colore. Modificando la disposizione delle maglie da un rango all’altro si ottengono aree di colore che formano motivi di disegno. Secondo il sistema che controlla il movimento degli aghi destinati a formare le maglie, con i vari colori si possono ottenere aree di disegno che coprono da ventiquattro maglie in lunghezza e in larghezza, fino ad aree di disegno di un migliaio di maglie nei due sensi. A differenza dell’intarsio il disegno appare su una sola faccia del tessuto.

    Jersey
    tessuto a maglia e circolare originario dell’isola di Jersey, nella Manica, dove era destinato all’abbigliamento dei pescatori. È costituito da maglia a struttura elastica, rasata o a nido d’ape realizzata con ogni genere di fibra, prevalentemente pettinata. Viene impiegato in pezze nella confezione di abbigliamento esterno.

    Juta (o iuta)
    fibra tessile ricavata dalla pianta omonima mediante macerazione e battitura del fusto. Può essere di colore bianco, giallo o marroncino e il suo aspetto è grezzo e ruvido. Viene usata ampiamente nel settore dell’imballaggio del tessile, dell’edilizia e dell’agricoltura. Nell’abbigliamento e nell’arredamento viene utilizzata in mischia con altri filati come la seta e la lana.

    Kapok
    Fibra proveniente dall'interno del Kapok (Ceiba pentadra)

    Lama
    lana molto pregiata dell’animale omonimo appartenente alla famiglia dei camelidi. Vive alle alte quote di alcuni paesi del Sud America ed è allevato dalla popolazione Incas. Solo le femmine però vengono tosate ogni anno e forniscono 4 chili di lana lucida, calda e leggera di colore rossiccio chiaro.

    Lambswool
    termine inglese che significa lana di agnello. Fibra molto pregiata e morbida proveniente dalla prima tosa di agnellini di sei-otto mesi. La qualità più pregiata è il geelong.

    Lamé
    broccato per tessuti di arredamento.

    Lampasso
    tessuto serico (di seta o simile alla seta), già prodotto nel medioevo, decorato con grandi disegni di tonalità differente da quella di fondo, impiegato per tendaggi, coperte ecc.

    Lana
    fibra tessile di origine animale ricavata dalla tosatura delle pecore di razza merino e incrociata. Il processo di trasformazione prevede prima la lavatura e poi la filatura seguendo due cicli di lavorazione secondo la qualità delle fibre:

    1) il sistema pettinato, nel quale si utilizzano lane vergini, dalle fibre lunghe che vengono disposte in modo parallelo così da ottenere un filato raccolto per tessuti battuti, lisci, leggeri, meno caldi e più costosi.

    2) il sistema cardato che utilizza fibre corte, poco orientate, che danno un filato più voluminoso, adatto alla realizzazione di tessuti più gonfi, pelosi, morbidi e più caldi. E’ la più diffusa ed importante fibra animale che costituisce il vello di varie razze ovine.

    Caratteristiche: grazie alla sua particolare struttura e alla fitta ondulazione delle fibre, possiede eccellenti qualità e proprietà, come: igroscopicità (assorbe umidità in peso sino al 30%), forte protezione termica (coibenza), elasticità, resistenza all’usura ed alla fiamma. Impieghi: in tutti i campi del tessile, pura o in mischia con altre fibre. Ne esistono molte varietà, classificabili in base a finezza, lunghezza, colore e lucentezza. E’ fatta di tre strati concentrici. Quello esterno (CUTICOLA) è costituito dalla cheratina , una sostanza proteica composta da minutissime scaglie collegate tra loro. Lo strato intermedio è formato da cellule fusiformi al cui carattere sono dovute le proprietà fisiche della lana. Lo strato interno (MIDOLLO) è composto da cellule contenenti aria; nelle lane fini o medio spesse questo strato manca. Il diametro del filamento è misurato in micron mentre la lunghezza lo è in millimetri e dipende dalla razza dell’ovino, dalla sua età, dall’alimentazione e dalle condizioni di allevamento. La lana di TOSA si ricava dalla tosatura dell’animale vivo, quella di CONCIA dalla concia dell’animale morto. Le caratteristiche che distinguono una lana dall’altra sono la lucentezza, la finezza, l’ondulazione, l’arricciatura, la morbidezza, la sofficità, l’elasticità. Le ondulazioni sono più fitte quando la lana è più fine. La lana delle pecore merinos è molto arricciata e fine risultando così pregiata ed utilizzata quasi esclusivamente per l’abbigliamento. Le qualità della lana , oltre a quella primaria di riscaldare, sono: idroassorbenza, idrorepellenza, scarsa elettricità statica, scarsamente infiammabile, resistenza ai piegamenti e docilità alla flessione (resilienza). I difetti più evidenti: l’infeltrimento (risolvibile con trattamenti di irrestrengibilità) e il pilling, cioè la formazione in superficie di piccoli agglomerati di fibra. Il marchio PURA LANA VERGINE indica che non è stata rigenerata, ovvero che non è stata ottenuta dalla sfibratura meccanica di capi di lana usati (questa operazione tende ad accorciare, tagliandole, le fibre e quindi produce un filato meno resistente).

    Lana Cotta
    tipo di stoffa simile al feltro o al panno. Non è tecnicamente un tessuto, viene ottenuta infeltrendo una pezza, realizzata con la lavorazione a maglia di filato di lana, mediante follatura.

    Lana Vergine
    Fibra tratta dal vello della pecora di prima tosatura. Generalmente proveniente da agnelli

    Lanital
    fibra artificiale a base di proteina prodotta con la caseina del latte, lo stesso nome indica anche il filato e il tessuto ottenuto dall’omonima fibra.

    Lenci
    panno molto leggero di lana lavorato a feltro usato per la confezione di vestiti per bambini e per le famose “bambole Lenci”.

    Liccio
    parte di un telaio da tessitura. Anche per eseguire un lavoro semplice, come la tela, devono essere almeno due.

    Lino
    fibra tessile ricavata dal linum usitatissimum.

    Loden
    tessuto di lana peloso e compatto di origine Tirolese con cui generalmente vengono confezionati cappotti.

    Lurex
    è il marchio inventato dalla Dow Badische Company e introdotto sul mercato dagli anni ’40 di un tipo di filato con un aspetto metallico. Il filo è l’intreccio di più fibre sintetiche più uno strato di alluminio vaporizzato.

    Lyocell
    fibra prodotta dalla cellulosa frantumata disciolta in NMMO-monoidrato, un sottogruppo delle fibre di rayon.

    Macò o Makò
    termine che indica un cotone finissimo a fibra lunga. Qualità di cotone egiziano di grande pregio.

    Macramé
    trina conclusa con una frangia annodata simile al pizzo a tombolo da applicare ad asciugamani e copriletto. Usato negli anni sessanta anche nell’abbigliamento come rifinitura per abiti e top.

    Madapolam
    tela 100% cotone, 30/30, 30/30; peso 140/150gr/mq.

    Madras
    tessuto originari dell’India fabbricato su telai a mano nell’omonima città indiana. Leggero, di cotone molto fine e trasparente come un velo. Quello maggiormente conosciuto oggi è usato in abbigliamento per camiceria, abiti femminili e giacche estive; è un tessuto di cotone con disegni a righe e a quadri realizzato con filati molto colorati.

    Maglie
    nel liccio contengono i fori in cui passano i fili.

    Maguney
    Fibra proveniente dal libro dell'Agave caulata

    Mano
    termine tecnico col quale si indica la sensazione tattile che si riceve toccando tessuti e filati. Si può quindi parlare di “mano” morbida, soffice, secca, dura, rigida, dolce, gonfia, voluminosa, scattante, ruvida, molle, sostenuta, etc.

    Marezzato
    tessuto monocolore di seta, cotone o raion con la superficie a effetto ondulato e solcato come le striature del marmo. Viene prodotto mediante pressatura del tessuto tra due cilindri metallici che appiattiscono alcuni fili lasciando intatti gli altri.

    Matelassé
    tessuto di seta, cotone, raion o altre fibre sintetiche con superficie a rilievi imbottiti e disegni tipo damasco. L’effetto si ottiene su tessuti doppi usando armature diverse, opportunamente intrecciate fra di loro.

    Melange
    insieme di filati di diverso colore le cui fibre sono state mescolate prima della filatura, cioè allo stato di fiocco, per dare un effetto fuso e sfumato.

    Mercerizzato
    tessuto o filato di cotone sottoposto al trattamento di mercerizzazione che diventa più lucente e resistente. II processo, ideato dal chimico John Mercer (da cui trae il nome), consiste nel trattare il filato o il tessuto con una soluzione di soda caustica.

    Mercerizzazione
    trattamento chimico di finissaggio praticato sui filati e sui tessuti di cotone per conferire loro una lucentezza serica. Consiste nell’immergere i filati in matassa, sotto tensione, e i tessuti, in un bagno contenente soda caustica diluita; sia i filati sia i tessuti vengono poi lavati e asciugati.

    Merino
    razza di pecore spagnola dalla quale si ricava una lana finissima e pregiata. Tessuto leggero spinato a due diritti realizzato con lane di qualità fine e finissima.

    Merletto
    velo o tessuto a punti radi, o a nodi, o a intrecci usato di solito come ornamento negli indumenti femminili, soprattutto nella biancheria.

    Messa in carta
    trascrizione su carta degli schemi delle armature, è un disegno a quadretti bianchi e neri.

    Microfibra
    le microfibre possono essere ottenute sia attraverso l’elaborazione di fibre sintetiche, sia attraverso l’elaborazione di fibre artificiali. I tessuti in microfibra sono un prodotto dell’alta tecnologia. La loro caratteristica è il diametro della singola fibra inferiore a 6/7 micron; questo le rende adatte a proteggere dagli agenti atmosferici e dal freddo. La leggerezza è un’altra caratteristica di queste nuove stoffe ipertecnologiche. Pur avendo una trama estremamente fitta grazie ad una membrana microporosa questi tessuti assicurano un’ottima traspirazione.

    Micron
    misura usata in campo tessile per la determinazione del diametro delle fibre. Corrisponde a 1/1000 di millimetro. Lo si determina con due sistemi: microscopio a proiezione (detto anche lanametro) e air-flow.

    Modacrilica
    Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena tra il 50% e l'85% in massa del motivo acrilonitrilico

    Modal
    fibra ottenuta con le stesse modalità della viscosa, ma anziché nella forma di filo continuo nella forma di fiocco. Denominazione per fibre di cellulosa rigenerate, con caratteristiche simili al cotone. Le fibre sono particolarmente uniformi e godono di una maggiore resistenza allo strappo rispetto al cotone. Si definiscono Modal unicamente quelle fibre di cellulosa modificate che sotto carico mostrano una bassa dilatazione. Offre molti vantaggi, soprattutto se mista col cotone. E’ una fibra naturale prodotta dal legno di faggio che cade bene, gode di una lucentezza simile alla seta e di un’eccezionale tingibilità. I tessuti di misto cotone/modal mantengono la loro forma ed elasticità anche dopo molti lavaggi, sono di facile manutenzione e conservano a lungo colori brillanti. La lavorazione varia a seconda degli specifici impieghi a cui il tessuto è destinato. Viene impiegato nei filati per camiceria, abbigliamento sportivo, biancheria intima e biancheria per la casa. La sua principale caratteristica è la lucentezza.

    Mohair
    pelo soffice e lucente della capra d’angora caratteristico per la sua morbidezza e sericità. Allevata da oltre 2000 anni in Turchia, oggi si trova soprattutto in Sud Africa e nel Texas. La fibra più pregiata proviene dal Kid Mohair (da cui trae il nome), il capretto di un anno dal pelo liscio, lucido e vaporoso. Viene utilizzato per filati pettinati e in maglieria miscelato a lana e fibra poliammidica.

    Moleskin
    tipo di tessuto di fustagno.

    Mouliné
    filato ottenuto dall’accoppiamento di due fili di colore diverso.

    Musa textilis
    detta àbaca o abacà o abakà è una pianta della famiglia delle Musaceae che produce fibre tessili chiamate Manila.

    Mussola
    tessuto leggero e morbido, quasi trasparente, di seta, cotone o lana, fabbricato originariamente a Mossul, città dell’Iraq dalla quale prende il nome. Trova largo impiego in tutto l’abbigliamento.

    Mussolina
    mussola più leggera. Mussolina e “pelle d’uovo” sono sinonimi usati per indicare varianti più leggere della stessa mussola.

    Nappa
    tipo di pelle o cuoio molto morbido e soffice, con la superficie naturale e non ricoperta da film o pellicole che nascondono la “grana” tipica dell’animale da cui proviene (pelle pieno fiore anilina). Può essere prodotta mediante concia dalla pelle di qualsiasi animale, ma è più frequente la “nappa ovina”.

    Nastro
    sottile striscia di materiale flessibile, solitamente tessuto ma anche di plastica o carta. Il suo uso è strutturale: legare, chiudere, reggere o semplicemente decorativo.

    Nastro cardato
    banda di fibra tessile, stretta, appiattita e lunga. La produzione del nastro cardato è un passaggio intermedio delle operazioni di filatura nell’industria tessile.

    Natté o Panama
    tessuto derivato dall’armatura tela, dal francese, significa cestino. Si ottiene per ampliamento parinumero dei fili, sia di ordito che di trama.

    Navetta o Spoletta
    attrezzo che contiene il filato per tessere. Entrando nel passo aperto tra i fili dell’ordito permette di inserire il filo di trama e costruire un tessuto.

    Neoprene
    Neoprene è la denominazione commerciale dell’azienda DuPont Performance Elastomers per una famiglia di gomme sintetiche basate sul policloroprene (forma polimerica del cloroprene). E’ stato inventato nel 1930 dagli scienziati dell’azienda DuPont. Fu negli anni Cinquanta che due fratelli californiani patiti del surfing  scoprirono che era un materiale perfetto per tenerli caldi dentro l’acqua e di lì a poco nacquero le mute da sub. Successivamente venne ampliato il suo utilizzo in tutto l’ambito sportivo, per poi arrivare anche alle passerelle della Moda.

    Nido d’ape
    tessuto di lino, cotone o lana con disegno geometrico a righe in rilievo alternate a incavi incrociati diagonalmente, tali da ricordare l’alveare delle api.

    Nobilitazione
    con questo termine si indicano tutte le operazioni e i trattamenti eseguiti su tessuti e filati, prima dell’uso finale, per migliorarne o semplicemente modificarne l’aspetto e le qualità.

    Nodo del tessitore o nodo bandiera, nodo a bandiera, nodo di scotta, nodo della rete, nodo incrociato
    è un nodo di giunzione usato per riparare le rotture su fili di ordito.

    Nylon
    fibra tessile sintetica ottenuta chimicamente per sintesi e successiva estrusione eseguita sulla macromolecola precedentemente resa liquida per fusione. Possiede ottime proprietà meccaniche e la sua termoplasticità consente pieghettature, testurizzazione e stabilità contro le gualciture.

    Occhio di pernice
    tessuto scuro a piccoli punti bianchi. Armatura specifica con due fili chiari e due scuri; il filato è pettinato. Peso: da 300 a 450 gr. Utilizzato per la realizzazione di capi di abbigliamento.

    Operato
    tessuto a disegni non stampati ma ottenuti con intreccio di fili di diverso colore. Termine usato anche genericamente per indicare tutti i disegni realizzati con macchina jacquard.

    Orbace
    tessuto di lana follato tipico della Sardegna.

    Ordito o Catena
    insieme di fili, solitamente più ritorti e resistenti rispetto la trama, che formano la lunghezza della stoffa.

    Orditoio
    attrezzo che permette di preparare l’ordito.

    Organza
    tessuto sottile e trasparente, ad armatura tela, realizzato con il filato di seta organzino.

    Organzino
    filo ritorto in un senso accoppiato e ritorto con un altro filo nel senso opposto (4 giri al centimetro), usato per l’ordito.

    Ottoman
    tessuto a coste orizzontali molto marcate.

    Ovatta
    materiale usato in sartoria per imbottire, simile al feltro, ottenuto da fibre corte di cotone o cascami.

    Oxford
    tessuto originario dell’omonima città inglese, con ordito fatto di filato più fine di quello usato per la trama. Tessuto con filo di trama per ogni due di ordito, l’effetto è quello di microscopici punti bianchi su fondo colorato.

    Panama
    tessuti in lana, cotone o in altre fibre, usati sia nell’abbigliamento sia nell’arredamento, realizzati con una speciale armatura che raddoppia in pari numero i fili di ordito e i fili di trama. Con la stessa armatura si realizzano anche i cappelli in tessuto o paglia da cui trae il nome il “cappello Panama”. Tessuto pettinato con filo molto ritorto. Il panama , che deve il suo nome a Panama stato dell’America centrale , è un tessuto leggero di cotone, realizzato con armatura a tela raddoppiando i fili dell’intreccio di ordito e trama . Sostituisce nei periodi più caldi i tessuti oxford.

    Panno
    tessuto di lana follato, garzato e pressato, reso particolarmente lucido con il finissaggio, solido compatto, leggero e morbido.

    Patchwork
    tanti pezzi di stoffa di diversi colori cuciti assieme per formare coperte e abiti da casa, secondo un’usanza domestica in voga fin dall’antichità come forma di risparmio. Questa è l’origine del patchwork che negli anni sessanta ha proposto pantaloni, giacche, soprabiti costituiti da tante toppe multicolori unite assieme. Anche in maglieria si sono prodotti cardigan e maglioni molto colorati, mentre nei tessuti stampe a scacchi vivaci.

    Pelle d’uovo
    mussolina finissima di cotone o lino, simile alla pelle d’uovo per colore e aspetto. Viene usata per biancheria intima femminile. Quella in cotone è una tela 30/30(titolo in ordito e in trama) , 27/27 (battute in ordito e in trama) con un peso di 90/100 gr mq.

    Penna
    piumaggio rigido, grossolano, di ala e coda. Ha un vessillo più lungo e più rigido di quello di una piuma.

    Percalle
    tessuto di cotone di peso medio usato per lenzuola, in tinta unita o bianco. E’ realizzato con filati di purissimo cotone pettinato. Risulta morbido, fresco, naturale, resistente e di facile manutenzione.

    Peso dei tessuti
    peso espresso in grammi di un metro quadrato o di un metro lineare rapportato alle varie altezze. Per quelli di lana il peso di solito è rapportato a un metro lineare di tessuto dell’altezza di cm.140 e varia da 230gr. nelle stoffe per abiti estivi, a 800 gr. nelle stoffe per abiti invernali.

    Pettinato
    filo e tessuto di lana sottoposto a pettinatura. La caratteristica è una superficie sempre liscia e lucida. Filato Pettinato: filato ottenuto con fibre trattate con la pettinatrice. E’ utilizzato sia in tessitura che in maglieria. Tessuto Pettinato, tessuto pregiato, fabbricato con filato di lana pettinata, di peso medio o leggero, con una grande varietà di disegni, operati, stampati, in tinta unita, caratterizzato da una superficie liscia e lucente. (E’ utilizzato per confezioni maschili e femminili, divise militari, soprabiti, impermeabili)

    Pettinatura
    operazione che completa la pulitura delle fibre, le seleziona in lunghezza eliminando quelle più corte.

    Piazzato
    dicesi di disegno, ricamo o motivo stampato collocato in un determinato punto del tessuto o del capo finito e che rimane come unica decorazione, non ripetuta.

    Piquet
    tessuto di cotone generalmente bianco o chiaro caratterizzato da una superficie a rilievo formata da piccole coste. Viene usato nell’abbigliamento femminile e nell’arredamento. Deve il suo nome al francese “piquer” letteralmente “piccare” per l’appunto. Questo effetto singolare viene ottenuto grazie ad una catena supplementare e tesa che , passando sulle trame , costringe il tessuto ad incurvarsi formando quindi il voluto incavo che lo caratterizza.

    Piuma
    ottenuta dal manto degli anatidi d’allevamento, oche e anatre, la piuma d’impiego industriale conserva tutte le sue meravigliose proprietà termoregolatrici e isolanti. Infatti la struttura e la disposizione delle piume creano innumerevoli celle d’aria con effetto coibente: il microclima corporeo risulta perciò perfettamente protetto dall’ambiente esterno. Attualmente la materia prima proviene principalmente dall’Est Europeo, dalla Cina, dal Sud Est Asiatico, Cile e Argentina.

    Piuma (termine generale)
    piumaggio senza le penne.

    Piuma (termine specifico)
    tegumento corneo degli uccelli. Ha un vessillo più corto e più flessibile di quello della penna e una rachide ben sviluppata.

    Piumino
    piumaggio che forma lo strato a contatto con il corpo degli uccelli prevalentemente acquatici consistente di fiocchi di filamenti leggeri e coperti da peluria che si sviluppano dal nucleo del piumino sommariamente abbozzato ma senza alcuna asta della rachide o vessillo. Si trova alla base delle penne raccolto in ciuffetti, con l’aspetto di un delicato fiocco costituito da un calamo centrale quasi invisibile, da cui si diramano infiniti, morbidi e setosi filamenti. Solo pochi uccelli possiedono questa meravigliosa “lanugine” protettiva: le oche o anserini e gli anatidi. E’ quindi questo il prodotto ideale per le imbottiture, che risulteranno così calde, morbide, leggere e confortevoli.

    Poliammide (o nylon)
    Fibra formata da macromolecole lineari sintetiche aventi nella loro catena legami ammidici ricorrenti di cui almeno l'85% è legato a motivi alifatici o cicloalifatici

    Poliestere
    Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena almeno l'85% in massa di un estere da diolo ed acido tereftalico

    Polietilenica
    Fibra formata da macromolecole lineari sature di alifatici non sostituiti.

    Poliimmide
    Fibra di macromolecole lineari sintetiche, aventi nella catena motivi immidici ricorrenti

    Polipropilenica
    Fibra formata da macromolecole lineari sature di idrocarburi alifatici, di cui un atomo di carbonio ogni due porta una ramificazione metallica, in configurazione isotattica, senza ulteriori sostituzioni.

    Poliureica
    Fibra formata da macromolecole lineari aventi nella catena la ripetizione del gruppo funzionale uretanico (NH-CO-NH)

    Poliuretanica
    Fibra formata da macromolecole lineari che presentano nella catena la ripetizione del gruppo funzionale uretanico

    Proteica
    Fibra ottenuta a partire da sostanze proteiche naturali rigenerate e stabilizzate mediante l'uso di agenti chimici

    Quilt
    trapunta imbottita molto colorata, realizzata con motivi patchwork e tipica degli Stati Uniti d’America.

    Quilting
    imbottitura per trapunta.

    Rafia
    fibra tessile ricavata dalle foglie di un genere di palma delle regioni tropicali.

    Ramié
    fibra tessile ricavata dai fusti di alcune piante della famiglia delle urticacee che crescono in Cina e Giappone.

    Rasatello
    tessuto in cotone dalla superficie liscia e lucente solo da un lato, usato in abbigliamento e arredamento. Nella confezione indica anche la fodera per le tasche e le cinture dei pantaloni.

    Rasato
    dicesi di tessuto pettinato che ha subito una cimatura a fondo al fine di eliminare qualsiasi peluria.

    Raso carré
    si può iscrivere un quadrato entro 4 punti di legatura.

    Raso/satin (di seta o di cotone)
    armatura tessile fondamentale i cui punti di legatura di ordito (raso di ordito) o di trama (raso di trama) sono ridotti al minimo indispensabile in modo da risultare quasi invisibili. Le principali armature raso sono quelle in cui il rapporto è da 4, da 5 la più diffusa è il satin.

    Ratinatura
    operazione di finitura destinata ai tessuti invernali pesanti per cappotti che dopo essere stati garzati per estrarre una abbondante peluria, vengono strofinati fino ad ottenere piccoli fiocchi e nodi, oppure effetti ondulati nelle diverse direzioni. Un tessuto ratinato famoso è il casentino.

    Rayon
    nome convenzionale che indica le fibre artificiali a base di cellulosa. Vedere viscosa.

    Rep
    tessuto pettinato compatto con rovescio a coste diagonali.

    Ricamo
    disegno ornamentale ottenuto con appropriate cuciture a mano o a macchina per arricchire un indumento o la biancheria.

    Ritorto
    aggettivo riferito a fili e filati che hanno subito una torsione per unire uno o più fili o uno o più componenti.

    Rocca
    formato industriale di stoccaggio del filato. Consiste nell’arrotolare il filo intorno ad un’anima a forma di cono o tronco di cono, fatta in cartone o plastica, la sua caratteristica è la disposizione inclinata del filo che permette lo srotolamento senza muovere la rocca.

    Rocchetto
    supporto su cui si avvolge il filo che permette di svolgerlo in maniera ordinata. Fa parte di congegni come la macchina per cucire.

    Saia
    armatura fondamentale per le stoffe diagonali (serge, spinapesce, levantine, saglie, ecc.) con un diritto e un rovescio.

    Sanforizzazione (sanforissaggio)
    procedimento di finissaggio praticato quasi esclusivamente sui tessuti di cotone per renderli irrestringibili e per fissarne stabilmente le dimensioni. Consiste in una serie di operazioni quali lavaggio, la pressatura, l’asciugatura, il trattamento con sostanze chimiche appropriate).

    Sangallo
    tessuto a pizzo di cotone, lino, raion, usato per abiti da sera, camicette e guarnizioni. II nome deriva dalla città svizzera di Sangallo.

    Sarto
    operatore artigiano che confeziona gli abiti (maschili e femminili).

    Sartoria
    laboratorio dove si confezionano abiti, vi lavora il sarto o sarta coadiuvato da aiutanti che erano chiamate piccinine. Vi si preparano abiti su misura o si fanno modifiche personalizzate su capi preconfezionati.

    Sbieco
    per la realizzazione di alcuni modelli di abiti che necessitano di una caduta facilmente  drappeggiabile è necessario tagliare la stoffa in diagonale e non seguendo il diritto filo.

    Scollo (o scollatura)
    parte di un indumento che circonda il collo dell’indossatore. Il modo in cui esso  assume forme diverse dipende fortemente dal sesso dell’indossatore e dalla moda.

    Seersucker
    tessuto di cotone usualmente a righe, usato per confezionare indumenti estivi.

    Serabend
    categoria di tappeti persiani prodotti in una regione a ovest di Malayer, il cui centro principale è Mal-e-Mir.

    Seta
    fibra tessile prodotta dal baco da seta, Bombyx mori, mediante emissione, attraverso un orifizio della testa, di una sostanza secreta nel suo stomaco. Può essere greggia o tratta, costituita dai filamenti continui che si ottengono dipanando i bozzoli; chappe o fioretto, costituita dai cascami provenienti dai bozzoli avariati e da altri scarti; bourette, costituita dalla peluria proveniente dai cascami della lavorazione; cruda, se non sottoposta a sgommatura; addolcita o semicotta se sottoposta a leggero lavaggio in acqua calda; cotta se sottoposta a un trattamento più energico in acqua bollente; caricata, se sottoposta a trattamento con sali per renderla più pesante. I paesi maggiori produttori di seta sono Cina e Giappone, mentre l’Italia da discreto produttore di materia prima, è diventata leader nella fabbricazione di tessuti in seta di qualità e gusto elevatissimo. La più nobile, la più morbida, la più fine tra le fibre naturali, freschissima d’estate e calda d’inverno; è un filamento continuo molto sottile e lucente, costituito da due bave a sezione triangolare che combaciano da un lato e che il bruco depone intorno a sé in più strati, per formare un involucro, chiamato carta, dentro il quale si racchiude durante le sue trasformazioni in crisalide prima, in farfalla poi. Solitamente si dà il nome di seta al filamento lungo dai 600 ai 900 metri dal bozzolo del Bombyx mori, che si nutre di foglie di gelso. Quello creato da altri lepidotteri che crescono allo stato selvaggio in Giappone, Cina, India, Africa e America si chiama seta tussah ed è più scuro e grossolano. La lavorazione della seta comporta varie operazioni: i bozzoli, una volta essiccati, vengono crivellati a seconda della grossezza, quindi cerniti a mano secondo le qualità e i difetti; passano poi alle filande per la trattatura che consiste nella macerazione che rammollisce lo strato esterno del bozzolo e si compie in vasche di acqua riscaldata al vapore; nella scopinatura eseguita con macchinari a spazzole, che serve a riunire i capi delle bave; nella trattura con la quale le bave, riunite in un certo numero a seconda della loro grossezza, vengono saldate insieme e formano così il filo di seta grezzo che viene ritorto, lavato e avvolto in matasse.

    Esistono quattro gruppi di tessuti: le TELE o TAFFETAS, le SAGLIE o DIAGONALI, i RASI o SATIN e gli JACQUARD. La resistenza di un tessuto dipende dal tipo di fibra: l’ORGANZINO, che ha fibra lunga e ritorta , è molto resistente, mentre la BOURETTE ha fibra corta e quindi poca resistenza. Una via di mezzo è il filato SHAPPE.

    Shantung
    tessuto di seta dall’aspetto ruvido, caratterizzato da nodi, che sono un’irregolarità prodotta dal fatto che un baco solo fila due bozzoli. Si tratta di un difetto ma, vista la relativa rarità, è considerato un pregio. E’ un tessuto che non si stropiccia, resistente all’usura ed elastico. Non è delicato come gli altri tessuti di seta. Quello di cattiva qualità si riconosce perché ha irregolarità artificiali create con cascami di seta, che si pelano facilmente.

    Shetland
    lane molto pregiate fornite da una razza di pecore allevate nelle omonime isole della Gran Bretagna. II prodotto ricavato ha una mano soffice, un aspetto leggermente peloso e particolarmente lucente e se ne trae un tessuto o una maglieria cardata con una superficie ruvida e caratterizzata dai lunghi peli resistenti e che rimangono del colore naturale perché non assorbono la tintura.

    Sintetiche
    fibre tessili ottenute attraverso procedimenti di sintesi chimica sulla base di varie materie tra cui principalmente i sottoprodotti della distillazione del carbone e del petrolio. Si producono sotto forma di filamenti o di fiocco e vengono classificate in: Poliammidiche (Lilion, Nailon, Perlon), Poliestere (Movil, Meraklon, Politene, ecc.), Poliacriliche (Acrilon, Orlon, Leacril, Permalon, ecc.).

    Sisal
    Fibra proveniente dalle foglie dell'Agave sisalana

    Smerigliatura
    una serie di spazzole metalliche azionate meccanicamente fanno sollevare le fibre del tessuto, per ottenere un effetto simile alla pelle scamosciata. E’ un procedimento utilizzato ad esempio per il fustagno.

    Spacco
    taglio o un’apertura che viene ricavato sulle gonne, per facilitare il movimento delle gambe dell’indossatrice.

    Spallina
    tipo di imbottitura utilizzato nell’abbigliamento maschile e femminile, per dare l’illusione che l’indossatore abbia le spalle più ampie e dritte.

    Spalmato
    tessuto, o maglia, o filato a cui è stata applicata su un lato una materia plastica sintetica tale da dargli un aspetto che imiti la pelle o altro materiale.

    Spighetta
    striscia di tessuto con armatura a saia a lisca di pesce che gli dona l’aspetto tipico rigato a V. Serve per rifinire orli, scolli o per decorazione.

    Spillo
    è un oggetto usato per unire provvisoriamente due lembi di materiale sottile. Assomiglia ad un ago senza la cruna.

    Spinato (spinapesce)
    disegno base dei tessuti cardati o pettinati, fabbricati su armatura saia invertendo ad intervalli la direzione delle diagonali in modo da imitare le lische dei pesci o le spighe del grano. Gli spinati sono molto impiegati sia in laneria che in drapperia per soprabiti e cappotti. Vedere chevron.

    Spoletta (o spagnoletta)
    formato di stoccaggio di filo usato per il cucito.

    Spugna
    tessuto di cotone caratterizzato da una superficie a riccioli che lo rende spugnoso e adatto ad asciugamani e accappatoi.

    Stamigna (o stamina)
    tessuto ad armatura tela con fili radi, di mano molle e medio peso, conosciuta col nome francese ètamine.

    Stampa
    operazione praticata su tessuti, filati e maglieria per imprimere disegni e colori. Si realizza con un procedimento di stampa simile a quello usato su carta, con l’uso di cliché e di colori particolari adatti ai tessuti e poi fissati per renderli indelebili al lavaggio e all’usura.

    Stampato
    tessuto i cui disegni non sono stati realizzati con la tessitura, ma con il procedimento della stampa.

    Strascico
    nell’abbigliamento femminile, è la parte posteriore di una gonna o di un vestito, che data l’eccessiva lunghezza viene trascinata sul pavimento dietro l’indossatrice.

    Sunn
    Fibra proveniente dal libro della Crotolaria pincea

    Taffetà
    tessuto di peso medio, su armatura tela, a struttura molto serrata, quindi quasi rigida, solitamente in seta. Veniva usato per fare sottovesti, mentre oggi indica anche un tessuto in fibre sintetiche adatto per foderami, tendaggi etc.

    Tela
    armatura fondamentale, la più semplice perché ogni filo di ordito si intreccia con ogni filo di  trama ad ogni incrociarsi. È quindi anche molto robusta e resistente; il diritto è uguale al rovescio e la superficie un po’ opaca. Le tele possono essere piene e compatte, ma anche aperte, rade, a seconda del risultato che si vuole ottenere. Viene fabbricata con qualsiasi fibra, ma l’impiego più diffuso è nella biancheria in lino o cotone e nei tessuti leggeri estivi.

    Caratteristiche tecniche delle tele di cotone:
    ES: Tela 20/24
    Il primo numero esprime il Titolo del Filato sia in Ordito che in Trama(normalmente è lo stesso in ordito e in trama, le tele si dice che sono quadre, se non diversamente specificato), Il secondo numero indica i fili (di ordito) e le battute di trama. Nel caso il titolo dei fili di ordito sia diverso da quello di trama, il filo di ordito è solitamente più sottile più bello. Si dice che una tela è un doppio ritorto quando è composta da fili ritorti sia in ordito che in trama.

    Tela Aida
    tessuto dalla trama regolare usato soprattutto per il ricamo a punto croce.

    Telaio
    macchina costituita da un complesso di organi ciascuno dei quali concorre alla formazione dell’intreccio di un tessuto.

    Tenacità
    i filati ad Alta Tenacità hanno una tenacità espressa cN/tex (centinewton per tex) superiore a determinati cN/tex diversi a seconda del tipo di filato (materiale).

    Tende
    tessuti da applicare sulle finestre per oscurare la luce del sole. Fungono anche da complemento d’arredo. Ne esistono tipi differenti.

    A Stuoia: tende formate da listelli di legno uniti da fili di cotone. Si arrotolano per mezzo di corde e carrucole.

    A rullo: dal tessuto leggero e di medio peso, queste tende hanno un rullo in legno o resina sul quale si avvolge il tessuto, azionato da un meccanismo a molla.

    A pacchetto, che può essere
    – rigido: tale tenda risulterà simile a quella a rullo, ma una volta alzata si noteranno pieghe orizzontali
    e piatte, ottenute cucendo, ad intervalli regolari, fettucce in cui verranno inserite bacchette
    in legno.
    – morbido: anch’esse ben tese, una volta abbassate, si raccolgono, alzate, in ampie e morbide pieghe
    orizzontali.

    A lamelle: formate da strisce di tessuto, di larghezza tra i 9 e i 13 cm., rinforzato e di solito a grossa trama.

    Plissettate: caratterizzate da carta speciale o tessuto pieghettato. Si muovono tramite cordicelle posizionate in fori verticali.

    Veneziana: confezionate su misura e prodotte in diversi colori, sono per lo più in lega di alluminio e plastica.

    Termoadesivo
    tessuto di rinforzo, in cotone o fibre artificiali che presenta da un lato una resina
    distribuita uniformemente e che, fondendo per effetto del calore del ferro da stiro o di una pressa, viene
    applicato sui tessuti per rinforzarli o conferirgli corpo.

    Tessitura
    intreccio di due serie di fili, una forma l’ordito, l’altra la trama secondo il disegno di armatura prestabilito.

    Tessuti a fili rettilinei (o anche lisci, uniti o ad armatura)
    sono costituiti dall’intreccio di due elementi fondamentali ordito e trama che si incrociano in senso ortogonale secondo una prefissata armatura.

    Tessuti a fili rettilinei diagonali (detti a TRECCIA)
    costituiti da una sola serie di fili di ordito, che si intrecciano in senso obliquo anziché ortogonale con armatura a tela.

    Tessuto
    manufatto ottenuto mediante l’intreccio di numerosi fili di ordito e di trama.

    Testurizzato
    filato artificiale o sintetico a bava continua cui sono state conferite arricciature e ondulazioni simili a quelle delle fibre naturali, per renderlo elastico e voluminoso.

    Testurizzazione
    procedimento termomeccanico di arricciatura delle fibre sintetiche eseguito  allo scopo di renderle elastiche e voluminose in modo che i tessuti con esse prodotti acquistino caratteristiche di coibenza, morbidezza, resilienza, minore tendenza a formare peli ecc.

    Tintura
    operazione che serve a colorare e può essere eseguita in vari momenti del ciclo di lavorazione, quando cioè le fibre sono in stato di fiocco, di tops, di filato, di tessuto, e per la maglieria anche a capo finito.

    Titolo
    numero o che rappresenta il rapporto fra la lunghezza e il peso di un filato. Esprime la grossezza o il diametro del filato. Grandezza che definisce il grado di finezza espressa in base ai parametri lunghezza e peso. Ad esempio il filo che ha titolo 40 (T40) è più sottile del filo che ha titolo 36 (T36).

    Con il sistema di Titolazione INDIRETTO (per fibre animali e vegetali) il titolo dei filati è ricavato dal rapporto fra una lunghezza (variabile) e un peso (fisso). Quanto più è alto il numero che esprime il titolo quanto più è elevata la finezza del filato. Il Titolo Metrico (indiretto) assume come unità di lunghezza la matassa di 1000 metri e come unità di peso il chilogrammo. Se per esempio si ha un n° di matasse della lunghezza di 25.000 m. e del peso di 1 kg., il filato ha il titolo metrico 25.

    Con il sistema di Titolazione DIRETTO (o ponderale) impiegato per la seta e per tutte le fibre artificiali e sintetiche, l’unità di lunghezza (fissa) è una matassa di 450 mt., l’unità di peso (variabile) è il “denaro” pari a gr. 0,05 e si ha il Titolo in Denari. Quanto più basso è il titolo, tanto più è elevata è la finezza del filato. Ad esempio  se una matassa di seta di 450mt. pesa 0,15 gr. il filato ha titolo di 3 denari. Dal 1965 è in corso di adozione un sistema unificato di titolazione, secondo la quale il titolo viene espresso in tex (grammo-peso e lunghezza di 1.000 mt.) da cui deriva il multiplo kilotex (1000  tex) e il millitex ( 0,001 tex).

    Torsione
    nell’industria tessile nel produrre un filato di qualsiasi tipo e qualunque sia il suo impiego, uno dei più importanti requisiti è la torsione appropriata e ben bilanciata. La torsione è l’avvolgimento a spirale delle fibre che costituiscono un filato, nel caso esso sia a capo singolo, oppure degli elementi componenti se è ritorto. Un filato normale, senza una torsione non può essere controllato durante la lavorazione. I singoli capi si separerebbero e si sfilaccerebbero fino a rompersi.

    Traforati
    dicesi di tutti i tessuti ad armatura molto aperta, che presentano quasi dei larghi fori.

    Trama
    l’insieme dei fili che nei tessuti tradizionali corrono perpendicolarmente a quelli dell’ordito intrecciandosi con loro e formano l’altezza della stoffa. Sono di solito meno ritorti e meno forti (tenaci) di quelli dell’ordito.

    Trapuntatura
    nei complementi per il letto, le principali tipologie di lavorazione per le trapuntature sono, sia per letti singoli che matrimoniali: piumone a forma di sacco di tipo nordico (con le piume libere di disporsi nel tessuto), piumone con impunture o divisioni interne per mantenere omogeneo il contenuto in piuma in ogni sua parte (Karo-step), piumone a canali sfilabili, copriletto con trapuntatura a quadrotti, cassettoni o altro disegno, in numero variabile. È molto importante la cura della cucitura e l’inserimento di fettucce o nastrature al fine di  mantenere nel tempo l’assetto e non creare zone “vuote” di tepore. Allo stesso modo il tessuto che costituisce l’involucro del prodotto imbottito deve soddisfare numerose esigenze. Innanzitutto deve essere a tenuta di piuma, ma deve nello stesso tempo garantire permeabilità all’aria. I tessuti devono avere quindi una costruzione in trama e ordito molto fitta e serrata, affinché nemmeno le piume più piccole possano fuoriuscire. Anche la trapuntatura e il finissaggio devono contribuire a rendere al meglio le caratteristiche dell’imbottitura. Per la lavorazione di questi tessuti vengono utilizzati i migliori filati di cotone, quelli ottenuti a partire da varietà a fibra lunga. Tale materiale viene scelto in virtù delle sue caratteristiche: igroscopicità, resistenza, stabilità in acqua e nelle soluzioni alcaline di lavaggio, capacità di sopportare lavaggi ripetuti, etc. Questi tessuti sono i più utilizzati soprattutto nei settori dell’arredamento e degli accessori per il letto, mentre per i capi di abbigliamento si aggiungono anche funzioni diverse oltre quelle di protezione termica e comfort (basti pensare ad esempio a fattori di impermeabilizzazione, leggerezza etc.)

    Triacetato
    Fibra acetato di cellulosa, di cui almeno il 92% dei gruppi ossidrilici è acetilato

    Tricot
    parola francese che significa maglia.

    Trina
    tessuto a ricamo trasparente usato per rifinire biancheria o altri indumenti.

    Trivinilica
    Fibra formata da terpolimero di acrilonitrile di un monomero vinilico clorurato e di un terzo monomero vinilico, nessuno dei quali rappresenta il 50% della massa totale.

    Tulle
    nome derivato dalla città francese di Tulle. Si tratta di una rete molto fine, leggerissima solitamente apprettata, caratterizzata da fori esagonali, prende il nome dalla città francese Tulle dove venne prodotto per primo industrialmente. Può essere di seta, di cotone, o di fibre artificiali e sintetiche. In ambito tessile è usata per velette, guarnizioni, abiti da sposa.

    Tweed
    esistono vari tipi che prendono il nome della zona di cui sono originari. L’HARRIS è fatto ancora esclusivamente con telai a mano. Il DONEGAL TWEED deriva dalla città irlandese dove ha cominciato ad essere tessuto ed è una delle varianti più diffuse: ha “bottoni” di lana di colore contrastante rispetto ai fili di trama e ordito, che formano un effetto tipico. Il filato è cardato, la mano è pungente ed è molto ruvido.

    Uncinetto
    ferro corto dotato di un uncino su una estremità, che viene utilizzato per eseguire dei lavori a maglia. Con questo termine si indica anche il tipo di lavorazione effettuata con questo strumento.

    Valenciennes
    pizzo o merletto, molto leggero, in cotone, caratterizzato da uno sfondo reticolato a piccoli rombi. Viene prodotto nella città omonima francese, oppure in Belgio.

    Velcro
    metodo di chiusura inventato da Georges de Mestral agli inizi del 1950, è composto di due strisce che si agganciano tra di loro, una con uncini, l’altra con anelli.

    Velluti
    in genere tutti i tessuti doppi che presentano una superficie di fitto pelo perpendicolare alla stoffa, lisci, compatti e brillanti, vengono identificati come velluti. Però sono da considerarsi falsi velluti quelli ad armatura semplice, il cui pelo vellutato deriva da operazioni di follatura, garzatura, cimatura, spazzolatura come ad esempio il beaver, il velour e le varietà di fustagno. I veri velluti sono tessuti composti da un tessuto di fondo e da fili supplementari di ordito che poi vengono tagliati, formando il corto pelo. Un altro modo per ottenere i velluti è quello detto “a pezza doppia” con un ordito comune ad entrambe, poi tagliato a metà.

    Velluto a coste: è un’altra variante del tessuto e può essere ottenuta sia per effetto di tessitura, sia per procedimento di spazzolatura, ceratura, calandratura. Si presenta con coste in rilievo ed è molto più resistente del velluto liscio.

    Velo
    tessuto leggerissimo, trasparente, fabbricato con fibre naturali, artificiali o sintetiche.

    Velour
    tessuto generalmente cardato, pesante, soffice e morbido, a superficie garzata e cimata, con effetto di velluto a pelo fitto e corto. Viene usato per cappotti.

    Velure
    filato in cui sono inseriti pezzettini di filato peloso che danno un effetto velluto.

    Verghe di incrocio
    asticelle legate che mantengono l’incrocio dell’ordito, e quindi l’esatta sequenza dei fili, durante il montaggio (armatura) dell’ordito.

    Vetro tessile
    Fibra costituita da vetro.

    Vicugna
    fibra tessile pregiatissima ricavata dal pelo di vicugna, o vigogna, camelide del Perù, Messico e Cile. II tessuto omonimo fabbricato con tali fibre è solitamente cardato, leggermente follato e peloso, morbidissimo, caldo e leggerissimo.

    Vigogna
    termine derivante dall’animale omonimo, ma con il quale, nel caso specifico, non ha niente a che fare. Di fatto indica un tessuto cardato, di peso medio prevalentemente in tinta unita grigia, fortemente
    follato, fabbricato di solito con lana rigenerata o con scarti di lavorazione.

    Vinilal
    Fibra formata da macromolecole lineari la cui catena è costituita da alcole polivinilico a tasso di acetalizzazione variabile

    Viscosa
    Fibra di cellulosa rigenerata ottenuta mediante il procedimento di viscosa per il filamento continuo e per la fibra discontinua.

    Viscosa (o Rayon)
    sostanza ricavata dalla cellulosa del legno e sottoposta a trattamento fisicochimico con solfuro di carbonio e soda caustica, dalla quale si ricava la fibra artificiale detta raionviscosa. Viene commercializzata sotto forma di filo continuo o di fiocco (modal) e ha una struttura molto simile al cotone; ha buona tenacità, stabilità termica e idrofilia. Viene impiegata da sola o in mischia con altre fibre naturali o sintetiche, ha una buona resistenza all’usura, ma si sgualcisce facilmente. Questa fibra è morbida, più confortevole e assorbente dell’acetato, si carica in modo limitato di elettricità statica. La viscosa viene utilizzata sia per filati nel campo dell’abbigliamento e della biancheria per la casa, sia nella produzione tecnica di pneumatici.

    Vivagno
    altro nome della cimossa.

    Voluminizzato
    filo di fibre sintetiche che ha subito il trattamento di testurizzazione per dare alle fibre gonfiezza, morbidezza e volume.

    Vulcanizzazione
    operazione a cui si sottopongono sia la gomma naturale sia molti elastomeri di sintesi, per migliorarne la resistenza meccanica e che consiste in un trattamento a caldo con lo zolfo, in modo che il materiale acquisti le caratteristiche dello stato elastico.

    Zanella
    tessuto di cotone satinato generalmente utilizzato come fodera. E’ uguale al satin, con la differenza che i punti di legatura hanno una differente direzione.

    Zephir
    tessuto di cotone molto leggero che viene utilizzato soprattutto per la realizzazione di camicie da uomo e da donna. Ideale per capi estivi perché è molto leggero e traspirante. Generalmente è in fantasia a quadrettini.

    Zig zag
    punto o tipo di cucitura della macchina per cucire che generalmente viene utilizzato per non far sfilacciare il tessuto. E’ decorativo, quindi può essere usato anche per rifinire dei jeans strappati o rammendare capi di abbigliamento. E’ piuttosto flessibile e può essere utilizzato su tessuti elastici senza che il filo si spezzi.

    Zip
    detta anche chiusura lampo o cerniera è una fettuccia con dentini metallici che serve per unire due lembi di tessuto in modo flessibile. Viene applicata come chiusura su vari capi di vestiario, come gonne, pantaloni e abiti.
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    Fabrizio Fava

    Fabrizio Fava

    Fabrizio Fava, oltre ad essere stilista designer del fashion system con specializzazione nella costruzione del Brand – Marchio, creazione e gestione dell’immagine aziendale e del prodotto, possiede una conoscenza trasversale e polivalente nella costruzione del prodotto moda. Vanta del riconoscimento di tecnico esperto dall’Ente Camerale di Macerata e con equivalenza dal Tribunale dove è iscritto come CTU e dalla Procura della Repubblica di Macerata come Perito. In ambito giudiziario apporta la propria consulenza tecnica legale per le categorie Tessili e Filiere, Abbigliamento in genere, Maglieria, Calzature, Pelletterie, Accessori Moda, Attività di Comunicazione Pubblicitaria e Proprietà Industriale (contraffazioni).

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