La semiotica è “la scienza che ha per oggetto lo studio comparato dei segni, della struttura e del funzionamento di tutti i processi in cui i segni sono coinvolti.
Sono riconoscibili due orientamenti soggiacenti l’analisi semiotica, legati da profonda solidarietà:
1. semiotica come classificazione dei segni;
2. semiotica come indagine dei processi comunicativi.
Oggetto di tale disciplina è, infatti, sia l’individuazione di sistemi, composti di unità (segni) e di relazioni al loro interno, sia collateralmente la spiegazione dei processi o utilizzazioni concrete (atti di comunicazione) in cui i segni trovano le loro esplicazioni pratiche” (Caprettini 1997: 3). La semiotica constata l’esistenza di diversi sistemi di segni e s’interroga sul problema del segno come nozione generale rispetto alle classi particolari (Jakobson 1989).
La semiotica si occupa dei segni senza alcuna particolare precisazione, lasciando alla linguistica di trattare i segni delle lingue storico-naturali. Accanto al termine “semiotica” esiste anche il termine “semiologia”, mutuato dalla tradizione di lingua francese, che ha sottolineato piuttosto la dimensione filologicolinguistica che quella filosofica. Benché i due termini siano usati come sinonimi, si noti che “semiotica” consente la derivazione dell’aggettivo (“studio semiotico”), ma non quella del nomen agentis (“*semiotico” = studioso di semiotica), mentre “semiologia” la consente (“semiologo” = studioso di semiologia).
Fonte Articolo: Cantoni Lorenzo
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