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Formazione nel Settore Tessile Calzaturiero

Formazione nel Settore Tessile Calzaturiero

By Fabrizio Fava | Formazione & Supporto alle Imprese | Comments are Closed | 26 Gennaio, 2025 | 0

Formazione nel Settore Tessile Calzaturiero

L’Unione Europea investe fortemente nell’istruzione e anche nella formazione nel settore tessile calzaturiero, puntando alla creazione di uno “Spazio Europeo dell’Istruzione” entro il 2030. Questo ambizioso progetto mira a migliorare la qualità dell’istruzione, promuovere l’inclusione e favorire le transizioni verde e digitale. Ma quali sono gli obiettivi concreti e quali le sfide, soprattutto per settori tradizionali come quello tessile-calzaturiero e, più ampiamente, quello della moda?

Obiettivi e Strumenti dell’UE

La strategia europea si basa su diversi pilastri, tra cui il programma Erasmus+, che finanzia scambi internazionali e cooperazione tra istituti di istruzione e formazione. L’obiettivo è migliorare le competenze fondamentali, promuovere l’innovazione e sostenere le riforme politiche a livello nazionale. Altra iniziativa chiave è l’ “Agenda per le competenze per l’Europa”, che individua dodici azioni per sviluppare competenze di alto livello, tra cui il rafforzamento della previsione strategica delle necessità di competenze e lo sviluppo di competenze per la duplice transizione digitale e verde. Inoltre, l’UE ha lanciato l’Anno europeo delle competenze (2023-2024) per dare nuovo impulso all’apprendimento permanente.

Tra gli obiettivi specifici da raggiungere entro il 2030 figurano: riduzione della percentuale di giovani con competenze insufficienti in lettura, matematica e scienze (al di sotto del 15%); riduzione dell’abbandono scolastico (al di sotto del 9%); aumento della percentuale di giovani con istruzione terziaria (almeno il 45%); aumento della partecipazione degli adulti ad attività di apprendimento (almeno il 47%). Questi obiettivi, se raggiunti, potrebbero avere un impatto significativo sulla produttività e la competitività europea.

Le Difficoltà del Settore Tessile-Calzaturiero e Moda

Nonostante gli sforzi dell’UE, i settori tessile-calzaturiero e moda, ricchi di tradizione artigianale ma anche fortemente colpiti dalla globalizzazione, affrontano sfide specifiche in materia di istruzione e formazione. La principale difficoltà risiede nella carenza di manodopera qualificata e nella formazione delle altre professioni di cui fa parte il settore moda. Mentre la tecnologia avanza, la necessità di artigiani altamente specializzati rimane cruciale, soprattutto nel settore del lusso. La trasmissione del sapere tradizionale, un tempo affidata al rapporto maestro-allievo, si è indebolita, causando una frattura tra la formazione scolastica e le esigenze del mercato del lavoro. Inoltre, la percezione limitata delle molteplici professioni all’interno del settore moda, al di là delle figure di stilista e modellista, contribuisce alla scarsa attrattività.

Questa lacuna si riflette in diversi aspetti:

  • Scarsa attrattività dei percorsi formativi: I giovani spesso non percepiscono la formazione nel settore tessile-calzaturiero e moda come una scelta professionale attraente, preferendo settori percepiti come più moderni e dinamici. La mancanza di una chiara comprensione delle numerose opportunità di carriera contribuisce a questa percezione.
  • Mancanza di corsi specializzati e adeguati: L’offerta formativa spesso non tiene il passo con l’evoluzione tecnologica e le nuove tecniche di produzione, lasciando un gap tra le competenze acquisite e quelle richieste dalle aziende. Inoltre, l’offerta non sempre riflette la varietà delle professioni nel settore moda (buyer, visual merchandiser, fashion editor, public relation, ecc. ma anche professionisti come Periti ed Esperti o CTU).
  • Difficoltà nel riconoscimento delle competenze acquisite: La frammentazione dei percorsi formativi e la mancanza di un sistema di certificazione unificato rendono difficile il riconoscimento delle competenze acquisite, sia a livello nazionale che internazionale.

Iniziative Private e Possibili Soluzioni

Alcune aziende del lusso stanno investendo in proprie accademie di formazione, creando percorsi formativi ad hoc che combinano tradizione artigianale e innovazione tecnologica. Queste iniziative dimostrano la consapevolezza del problema e la volontà di investire nella formazione di figure altamente specializzate. Tuttavia, queste soluzioni, pur lodevoli, non sono sufficienti a risolvere il problema su scala più ampia.

Per affrontare la sfida in modo strutturale, è necessario:

  • Rafforzare la collaborazione tra istituzioni formative, aziende e sindacati: Un dialogo costante e costruttivo è fondamentale per allineare l’offerta formativa alle esigenze del mercato del lavoro e promuovere una più ampia comprensione della gamma di professioni nel settore moda.
  • Investire in infrastrutture e tecnologie all’avanguardia: Aggiornare gli equipaggiamenti dei centri di formazione è essenziale per garantire un apprendimento di qualità e preparare i giovani all’uso di tecnologie innovative.
  • Promuovere l’apprendistato e l’alternanza scuola-lavoro: Un’esperienza pratica diretta è fondamentale per acquisire le competenze necessarie e favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.
  • Valorizzare il patrimonio artigianale italiano e promuovere la diversità delle professioni nel settore moda: Promuovere l’immagine del settore tessile-calzaturiero e moda come ambito professionale innovativo e creativo, evidenziando la pluralità di ruoli e specializzazioni, può contribuire ad aumentare l’attrattività dei percorsi formativi.
  • Creare campagne informative per promuovere le professioni meno conosciute del settore moda: Questo potrebbe includere eventi, workshop e materiali online che illustrano le diverse opportunità di carriera.

Lo Spazio Europeo dell’Istruzione rappresenta un’opportunità per i settori tessile-calzaturiero e moda, ma per coglierla al meglio è necessario affrontare le sfide legate alla formazione e alla qualificazione della manodopera. La collaborazione tra pubblico e privato, unita ad investimenti mirati e a una maggiore consapevolezza delle diverse professioni all’interno del settore, è fondamentale per garantire la sopravvivenza e la competitività di questi settori tradizionali ma fondamentali per l’economia europea. Solo così si potrà coniugare tradizione e innovazione, creando un futuro di eccellenza per l’artigianato italiano ed europeo.

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Fabrizio Fava

Fabrizio Fava è uno stilista designer esperto nella costruzione del brand, nella creazione e gestione dell'immagine aziendale e del prodotto, con una profonda conoscenza trasversale del settore moda, riconosciuto come tecnico esperto dalla Camera di Commercio di Macerata e iscritto al Tribunale come CTU e alla Procura della Repubblica di Macerata come Perito, offrendo consulenza tecnica legale in ambito tessile, abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria, accessori moda, comunicazione pubblicitaria e proprietà industriale, contrastando le contraffazioni. Responsabile della Delegazione di Macerata e Consigliere Nazionale del Collegio dei Periti Italiani, è anche giornalista pubblicista, collaborando con diverse testate ed avendo diretto una rivista di settore a Milano.

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