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industria calzaturiera Unione Europea con cluster produttivi, export e requisiti normativi

Industria calzaturiera Unione Europea

By Fabrizio Fava | Norme & Leggi | Comments are Closed | 29 Giugno, 2025 | 0

Industria calzaturiera Unione Europea: numeri e struttura

L’Industria calzaturiera Unione Europea è parte dell’ecosistema TCLF e unisce manifattura, materiali e design. A livello UE il settore impiega centinaia di migliaia di addetti e decine di migliaia di imprese; i dati più recenti pubblicati dalla Confederazione Europea della Calzatura (CEC) fotografano un comparto con forte orientamento a qualità, sicurezza e durabilità, dalla prototipazione fino ai test di prodotto.

Addetti, imprese e specializzazioni (TCLF)

I cluster europei sono specializzati per materiale e fase di processo: pelle e cuoio, tessili tecnici, suole in gomma/TPU, tomaificio/orlatura, stampi e montaggio. Programmi europei (TCLF Pact for Skills, guide di ecodesign per footwear) puntano sull’aggiornamento di competenze e sull’innovazione di processo.

Industria calzaturiera Unione Europea: export, mercati e prezzo medio

L’UE esporta prevalentemente calzature medio-alto di gamma e importa grandi volumi a prezzo medio basso. L’analisi business è svolta attraverso la piattaforma Eurostat/Comext filtrando la voce HS64 (CN) per Paese, categoria e periodo, la quale ne monitora il valore, quantità, prezzo medio/paio e i saldi commerciali. Questi dataset sono aggiornati e ideali per definire mix prodotto–mercato e strategie export.

Come leggere i dataset Eurostat/Comext HS64

Estrarre serie mensili/trimestrali per destinazione e categoria, poi confrontare prezzo medio/paio con i costi industriali per individuare spazio di margine e rischi di mix. Gli indicatori più utili: prezzo/paio, quota extra-UE, volatilità per Paese, rotazione di famiglie prodotto.

Industria calzaturiera Unione Europea: norme chiave

Tre pilastri guidano conformità e competitività: etichettatura, sostanze e sicurezza prodotto.

Etichettatura materiali (Direttiva 94/11/CE)

Obbligo di indicare i materiali delle componenti principali (tomaia, fodera/soletta interna, suola) con pittogrammi/testi armonizzati; in Italia la direttiva è recepita con il D.M. 11/04/1996 (aggiornato). È la base per una comunicazione chiara al consumatore e controllabile dagli organi di vigilanza.

REACH/Allegato XVII per articoli e materiali

Il REACH limita o vieta sostanze in miscele e articoli: per le calzature toccano spesso coloranti azoici che rilasciano ammine aromatiche, NPEO/APEO residui nei tessili lavabili, DMF negli articoli, oltre a nuove voci in arrivo. L’overview ufficiale dell’Allegato XVII è disponibile sul portale ECHA.

Sicurezza prodotti (GPSR 2023/988)

Dal 13 dicembre 2024 il GPSR è applicabile: rafforza tracciabilità, gestione richiami, obblighi per marketplace e comunicazioni ai consumatori. È orizzontale e complementare a REACH: pretende processi interni di sorveglianza e risposta più strutturati lungo la filiera.

Industria calzaturiera Unione Europea: sostenibilità, ESPR e Passaporto Digitale

Il Regolamento (UE) 2024/1781 – ESPR ha introdotto l’ecodesign “orizzontale”: per tessili e calzature arriveranno atti specifici su durabilità, riparabilità, contenuto riciclato, sostanze problematiche e Passaporto Digitale di Prodotto (DPP). In pratica, conviene iniziare a strutturare dataset di prodotto (materiali, componenti, finissaggi chimici, istruzioni di cura e riparazione) per alimentare il DPP. La Commissione e fonti istituzionali offrono overview e documenti di lavoro utili.

Dati minimi da preparare per il DPP

Composizione e origine dei materiali/componenti, presenza di sostanze soggette a restrizioni, durabilità/riparabilità (componenti sostituibili, accesso ai pezzi), istruzioni d’uso e manutenzione estese.

Industria calzaturiera Unione Europea: PFAS e finissaggi idro/oleorepellenti

I trattamenti idro/oleorepellenti su tomaie tessili e pelli possono coinvolgere PFAS. Nel 2025 ECHA ha aggiornato il percorso della proposta di restrizione PFAS (in valutazione RAC/SEAC) che potrà portare transizioni ed esenzioni per usi essenziali; è prudente mappare fin da ora portafogli chimici e alternative per applicazioni di barriera.

Industria calzaturiera Unione Europea: strategie 2025 (nearshoring, valore, automazione)

Il mix competitivo UE si muove su tre direttrici: nearshoring nei distretti ad alta specializzazione, upmarket su qualità e durata (con storytelling di filiera europea) e automazione dei reparti a maggior costo (taglio/orlatura/montaggio). La letteratura settoriale 2024–2025 segnala un contesto macro sfidante con ricadute su produzione ed export, da compensare con efficienza e posizionamento di valore.

Il “Made in Italy”: Valorizzare la Qualità e l’Eccellenza

La tutela della trasparenza contribuisce anche a tutelare il “Made in Italy”, valorizzando la qualità e l’eccellenza dei prodotti italiani. L’utilizzo di materiali di alta qualità e la produzione rispettosa degli standard internazionali contribuiscono a costruire un’immagine di affidabilità e di prestigio per il Made in Italy. Così come anche il D.Lgs. 190/2017 rappresenta un passo significativo verso un mercato più trasparente e consapevole, garantendo al consumatore il diritto di conoscere la composizione dei prodotti e valorizzando al contempo il “Made in Italy”.

Vuoi saperne di più sull’industria calzaturiera dell’Unione Europea e sugli aggiornamenti delle direttive?

Visita la nostra pagina dedicata alla consulenza peritale!

Contattaci oggi stesso per informazioni dettagliate sul mercato calzaturiero europeo!

FAQ

L’etichettatura dei materiali delle calzature è obbligatoria in UE?

Sì: la Direttiva 94/11/CE impone pittogrammi/testi per tomaia, fodera/soletta e suola; in Italia è recepita dal D.M. 11/04/1996.

Quali dataset ufficiali uso per l’export?

I Comext Eurostat su HS64 offrono serie aggiornate per valore, quantità, prezzo medio/paio, Paese e periodo: ottimi per monitorare mix e margini.

Che cosa cambia con ESPR e DPP?

Arriveranno atti specifici per calzature: serviranno dati strutturati su materiali, riparabilità, sostanze e istruzioni d’uso; iniziare ora la raccolta dati riduce costi di adeguamento.

GPSR impatta anche le calzature?

Sì, il GPSR è orizzontale per i prodotti di consumo: introduce obblighi su tracciabilità, richiami e informazioni online, con applicazione dal 13/12/2024.

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Fabrizio Fava

Fabrizio Fava è uno stilista designer esperto nella costruzione del brand, nella creazione e gestione dell'immagine aziendale e del prodotto, con una profonda conoscenza trasversale del settore moda, riconosciuto come tecnico esperto dalla Camera di Commercio di Macerata e iscritto al Tribunale come CTU e alla Procura della Repubblica di Macerata come Perito, offrendo consulenza tecnica legale in ambito tessile, abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria, accessori moda, comunicazione pubblicitaria e proprietà industriale, contrastando le contraffazioni. Responsabile della Delegazione di Macerata e Consigliere Nazionale del Collegio dei Periti Italiani, è anche giornalista pubblicista, collaborando con diverse testate ed avendo diretto una rivista di settore a Milano.

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