• Account
  • Registrazione
  • Login
Fabrizio FavaFabrizio FavaFabrizio FavaFabrizio Fava
    0
  •   was successfully added to your cart.
  • Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
    • Ricerca Tendenze Moda
    • Pianificazione Brand Equity
    • Progettazione Stilistica
    • Assicurazione e Controllo Qualità
    • Consulenza Peritale
    • Test Analisi di Laboratorio
    • Servizi Giornalistici Moda
  • Articoli & News
  • Shop
  • Contatti
  • FAQ
NextPrevious
  • Speciale Green Label

Speciale Green Labels

Tech Art Shoes - giugno 2022
15 Giugno 2022
0

Speciale Green Labels

Migliorare l’impatto ambientale delle proprie produzioni è oggi una chiave competitiva cruciale per le aziende del fashion system vista la crescente attenzione al “green” che premia prodotti e soluzioni che dimostrano un orientamento alla tutela e preservazione dell’ambiente.
Nel settore calzaturiero si è passati da condizione premiante a essenziale.
E, in un modo o nell’altro, tutte gli attori della filiera ne sono coinvolti, nessuno escluso, dal top brand internazionale al grande terzista e al piccolo artigiano fino al fornitore e addirittura al rivenditore/distributore di materiali e componenti.
Parafrasando un tema noto a tutti (il 110%), si tratta solo di decidere se si vuole essere un soggetto “trainante” o un soggetto “trainato”.

Premessa

Mentre sto scrivendo questo pezzo, la guerra devasta un pezzo di Europa … è difficile trovare la necessaria serenità per far bene …
Proprio il conflitto in Ucraina e le tensioni sul gas, oltre a cambiare le nostre vite, stanno minando le fondamenta delle emissioni obbligazionarie e delle azioni ESG, quelle cioè che rispettano rigidi obiettivi ambientali, sociali e di governance. E così gli investimenti nei settori della difesa, degli idrocarburi e del carbone, prima abbandonati dai risparmiatori, rientrano in tutta fretta nei portafogli dei fondi di tutto il mondo. Dietro front, signori ! Sono le contraddizioni della civiltà moderna …
Gli ultimi eventi stanno infatti incrinando le basi della finanza sostenibile, una tendenza che ha contagiato in massa banche e risparmiatori ma che oggi mostra tutte le sue contraddizioni, rivelando i limiti di una visione del mondo un po’ troppo semplicistica se non addirittura manichea.
Il fenomeno della finanza sostenibile è cresciuto sotto l’etichetta ESG (Environmental, Sociale and corporate Governance): le aziende che raggiungono una serie di obiettivi ambientali e/o sostengono certi movimenti sociali e/o ancora vengono governate con criteri rispettando i criteri di diversità, equità e inclusione, ottengono l’approvazione degli azionisti e degli investitori, ottenendo di conseguenza più facilmente i finanziamenti di cui hanno bisogno.
Ad alimentare questo movimento c’è l’enorme massa su soldi che investitori grandi (come i fondi pensione o i fondi sovrani) e piccoli vogliono indirizzare verso attività positive per l’ambiente e la società. Per dare una idea della dimensione del fenomeno, solo nel quarto trimestre del 2021, sono stati versati a livello globale 142,5 miliardi di dollari in fondi specializzati in investimenti ESG, il 12% in più rispetto al trimestre precedente. Il totale delle attività a livello mondiale sostenibili ammonta a circa 2.700 miliardi di dollari detenuti da oltre 5.900 fondi, tre quarti dei quali in Europa. La pressione sulle banche e sui gestori per rispettare le linee guida sulle questioni ambientali, sociali e di governance si è fatta davvero fortissima.
L’intento è ottimo, perché favorisce per esempio lo sviluppo delle energie alternative, spinge le imprese a sostenere movimenti di difesa dei diritti umani e a attuare progetti di uso razionale delle risorse, dall’impiego di materiale riciclato alla fabbricazione di beni pensati per un loro recupero/riuso/riciclo. In questo contesto, le imprese fanno di tutto per apparire verdi e responsabili, in modo da convogliare nelle loro casse parte della colossale liquidità disponibile.
Anche il settore della moda non è immune da tale tendenza mondiale e anzi, dopo alcuni approcci iniziali ad opera di alcuni dei più famosi brand internazionali, oramai tutte le imprese, dalle grandi griffe ai marchi meno noti, hanno adottato politiche ed azioni concrete coerenti con i principi ESG.
Focalizzando ora l’attenzione al solo aspetto ambientale, gli obiettivi perseguiti dal fashion system si sono principalmente orientati sia verso la sostenibilità di processo, finalizzata alla riduzione/eliminazione/compensazione delle emissioni di gas serra lungo tutta la filiera fino ad arrivare alla condizione di carbon neutral, che verso la sostenibilità di prodotto, mirata alla progettazione/realizzazione di prodotti a basso impatto ambientale, ovvero con caratteristiche quali l’elevato contenuto di materiale riciclato/rigenerato/recuperato, la riciclabilità parziale/totale, la bio/foto-degradabilità, ecc.
Questo mainstream, che nasce certamente a partire dalle multinazionali e dalle grandi imprese, finisce poi per coinvolgere l’intera supply chain, innescando ineludibili reazioni a catena a cui tutti i fornitori/terzisti coinvolti debbono necessariamente conformarsi, pena l’esclusione dalla filiera stessa.
Il perseguimento di tali obiettivi di carattere ambientale richiede sia alle grandi imprese che a tutti i fornitori/terzisti delle loro filiere notevoli sforzi in termini organizzativi, gestionali, tecnici ed economici per l’implementazione di iniziative e progetti finalizzati alla sostenibilità.
Per attestare il perseguimento di tali obiettivi, infatti, dopo una prima fase inziale in cui poteva essere sufficiente una semplice e generica dichiarazione qualitativa rilasciata dall’impresa al committente, oggi viene richiesta una documentazione tecnica specifica, oggettiva, quantitativa, meglio se rilasciata/avvalorata da un Ente Terzo. Si parla cioè di certificazioni ambientali o anche di etichette ambientali (certificazioni, attestazioni, validazioni, ecc. relativamente a norme nazionali/internazionali, regolamenti europei e protocolli proprietari), caratterizzate da una notevole varietà, con differenze anche sostanziali tra le quali è bene cercare di orientarsi.
L’obiettivo che si prefigge questo speciale è quello di fornire una guida sintetica utile al lettore per orientarsi nel variegato mondo delle certificazioni ambientali applicabili nel settore calzaturiero, fornendo una panoramica delle etichette ambientali (green labels) più utilizzate, provando a fare chiarezza sulle principali caratteristiche e le peculiarità di ciascuna.
Ricostruire invece un quadro quantitativo della diffusione delle certificazioni ambientali a livello internazionale rappresenta un’impresa non semplicissima: per la molteplicità dei soggetti in campo, per la disponibilità frammentaria di dati, per l’eterogeneità e la credibilità delle fonti, ecc.
Un lavoro che intende dare una dimensione qualitativa del fenomeno e delle sue principali linee di tendenza, che non ha certamente la pretesa di essere esaustivo ma che si basa sull’esperienza acquisita in tanti anni di lavoro sul campo da parte di chi scrive.

Autore Fabrizio Fava con Sergio Botta – Pubblicato su Tech Art Shoes – giugno 2022
Launch Project
Client:
Tech Art Shoes
Project url:
www.techartshoes.it/
Category:
Environment & Sustainability
Tags:
Articoli e Reportage

Fabrizio Fava

Fabrizio Fava è uno stilista designer esperto nella costruzione del brand, nella creazione e gestione dell'immagine aziendale e del prodotto, con una profonda conoscenza trasversale del settore moda, riconosciuto come tecnico esperto dalla Camera di Commercio di Macerata e iscritto al Tribunale come CTU e alla Procura della Repubblica di Macerata come Perito, offrendo consulenza tecnica legale in ambito tessile, abbigliamento, maglieria, calzature, pelletteria, accessori moda, comunicazione pubblicitaria e proprietà industriale, contrastando le contraffazioni. Responsabile della Delegazione di Macerata e Consigliere Nazionale del Collegio dei Periti Italiani, è anche giornalista pubblicista, collaborando con diverse testate ed avendo diretto una rivista di settore a Milano.

More posts by Fabrizio Fava

Related Projects:

Sostenibilità e Greenwashing

Sostenibilità e Greenwashing

articoli e reportage

View more

Sostenibilità e Greenwashing

articoli e reportage

Sostenibilità e Greenwashing

articoli e reportage

Sostenibilità e Greenwashing
2024-04-11
Restrizioni di Luce per glitter e paillettes

Restrizioni di Luce per glitter e paillettes

articoli e reportage

View more

Restrizioni di Luce per glitter e paillettes

articoli e reportage

Restrizioni di Luce per glitter e paillettes

articoli e reportage

Restrizioni di Luce per glitter e paillettes
2024-02-15
Rigenerazione Bio-industriale

Rigenerazione Bio-industriale

articoli e reportage

View more

Rigenerazione Bio-industriale

articoli e reportage

Rigenerazione Bio-industriale

articoli e reportage

Rigenerazione Bio-industriale
2023-09-14
Speciale Green Label

Speciale Green Labels

articoli e reportage

View more

Speciale Green Labels

articoli e reportage

Speciale Green Labels

articoli e reportage

Speciale Green Labels
2022-06-15

Logo studio Fabrizio Fava
  • Chi Siamo – Consulenza Moda e Forense
  • Contatti per servizi moda e tecniche forensi
  • Download contatto VCard
  • Gestione NewLetter
  • Account
  • Carrello
  • Rintraccia ordine
  • Note Legali e Privacy
© Copyright Studio Fabrizio Fava | p.iva 01666440431 | All Rights Reserved
  • Home
  • Chi Siamo
  • Servizi
    • Ricerca Tendenze Moda
    • Pianificazione Brand Equity
    • Progettazione Stilistica
    • Assicurazione e Controllo Qualità
    • Consulenza Peritale
    • Test Analisi di Laboratorio
    • Servizi Giornalistici Moda
  • Articoli & News
  • Shop
  • Contatti
  • FAQ
Fabrizio Fava
    0 items