Illusione o Realtà nel Metaverso
A chi non mai è capitato di soffermarsi dall’alto del “torrione” per analizzare un momento caotico di un evento e/o di una situazione storica, di cui solo una perplessa analisi ci confonde tra concetti filosofici e psicanalitici e che si intersecano tra illusione o realtà? Uno stadio accidentale che, e per quanto impacciante, ha sempre indirizzato l’uomo a cercare e/o eludere, forse per liberarsi da una condizione ostacolante, quella causa che ha generato l’effetto turbante. L’importanza del mezzo, con cui l’appagamento fittizio o concreto può essere soddisfatto, è sicuramente dato da una propria attività mentale esaudente senza che essa possa essere interpretata da situazioni soggettive oniriche o reali. Una fusione di due situazioni tangibili e intangibili che potrà essere chiara al proprio io, ma astratta, disordinata e pericolosa davanti ad una civiltà dove l’interesse è volto verso il materiale!!! Il punto di intercessione tra il tangibile e l’intangibile diventa una gioco di simulazione irrazionale della natura umana che si ostina a credere in quei valori o ideali che non trovano alcuna realizzazione nella vita quotidiana. Cercare di capire che cosa è la realtà quando ci si trova immersi nella totale illusione è praticamente impossibile. Per quanto filosofico, fantasioso e fantascientifico il livello inconscio dell’illusione è già presente in questa società. La realtà virtuale, all’interno di internet, è già un fenomeno di massa che ha preso il sopravvento sulla vera realtà terrena. Non solo giochi di simulazione esistenziale che offrono la possibilità di costruirsi una vita virtuale ideale a livello personale, ma anche a livello industriale, con le piattaforme e-commerce che espongono prodotti in 3D renderizzati con computer grafica, ma che in realtà sono ancora inesistenti. Situazioni irreali che diventano parte del nostro alimento e vengono assimilate a livello inconscio attraverso l’illusione e la promessa di qualcosa di migliore, nonché capaci di coinvolgere e trascinare con apparenze e utopie, e di far credere che la rappresentazione fittizia sia quella reale. Per quanto articolato, il concetto che alla fine del secolo scorso molti libri e film descrivevano e proiettavano un mondo di fantascienza denominato cyberpunk, in cui il protagonista umano poteva interagire con i propri simili attraverso un avatar in un mondo virtuale in 3D, oggi si è astrattamente materializzato. Non a caso il termine METAVERSO oggi è tornato in voga non a livello fantascientifico ma attraverso vere e proprie piattaforme, dove per esempio già in India vengono celebrati matrimoni, dove location sono create per meeting digitali, eventi fashion e fieristici, nonché dove alcune agenzie si proliferano per vendite nel settore immobiliare. Metaverso non è una tecnologia in sé, ma uno spazio 3D creato in rete mettendo insieme una realtà aumentata, una realtà virtuale e un video. Sono segnali di un cambiamento in atto, destinati a cambiare esperienze, relazioni, connessioni delle persone e altro, ma di certo, è un fenomeno che va assolutamente monitorato e tenuto in seria considerazione. Non sarò di certo io a dire se tutto ciò porterà dei benefici all’essere umano, ma ho l’impressione che l’uomo sia alla ricerca di un sogno e/o di una libertà che malgrado tutto non riesce a concretizzare nella realtà terrena. A tal proposito mi viene in mente le citazioni di Platone, che lo scrittore Raymond Queneau incorpora nel proprio romanzo intitolato “le fleurs bleues”, dove si richiama l’aforisma “il sogno in cambio del sogno” e dove, secondo un apologo cinese, Chuang-tzé sogna d’essere una farfalla, ma chi dice che non sia la farfalla a sognare d’essere Chuang-tzé?